er banana indagato

non so se lo sapete, ma er banana è indagato per l’ennesima volta.

propongo di stampare tanti tanti tanti adesivi d’attaccare ai semafori, alle fermate del tram, e in ogniddove, con su scritte tutte le sentenze definitive che ha sul groppone er banana. magari compresi i reati prescritti. (forse avremo dei problemi sulla dimensione dell’adesivo)

propongo di fare una operazione 1984-orwelliana, ovvero di smettere di scrivere, sillabare, pronunciare il nome e il cognome der banana. poi assoldiamo qualche genio di perl che ci scriva l’espressione regolare per eliminarne il nome e il cognome da tutti i siti e gli hard disk e in ogniddove.

poi oggi il senato ha buttato a mare un pezzo di costituzione.

io protesto, cazzo.

mio nonno mi si rivolta nella tomba, cazzo.

cazzo cazzo cazzo.

dobbiamo stare insieme, parlare, trovarci e parlare del nostro destino. del nostro paese allo sbando. suoniamo al vicino e chiediamogli se si sente italiano.
i miei vicini di sotto sono rumeni. quelli più sotto ancora sono siciliani.

io non mi sento italiano. come gaber. perchè sei morto, gaber? perchè???
adesso chi ci è rimasto? eh, gaber, perchè sei morto? perchè sei morto senza erede? potevi almeno lasciarci degli appunti, delle cose…

propongo di usare “io se fossi dio” come inno nazionale.

io son un poveraccio. ma riesco ancora a pensare. pensate anche voi, dai. andate a suonare ai vicini. stiamo insieme. parliamo. andiamo a teatro. troviamoci a parlare. smettiamola di dar rette a ’sta tv. adesso che la primavera sembra estate, no?

propongo di portare dei vecchi divani in piazza a sederci e chiacchierare a lume di candela, la sera. io porto la birra se volete. casse di birra. dai.

voglio divani pubblici, posti dove posso andare la sera, magari anche a guardare la televisione, ma guardarla insieme agli altri. solo che la televisione di oggi non va bene per essere vista insieme agli altri, a meno che non sia un film. ci avete mai pensato? la tv di oggi è strettamente personalizzata. non ci sono programmi che diremmo: dai, chiamo gli amici e ci guardiamo tutti insieme ’sto programma.

io son un poveraccio, ma voglio che quando questo regime finirà, voglio che il mio harddisk parli per me e le mie parole memorizzate sopra saltino fuori, il mio harddisk e quello del mio provider e quelli di quelli che se le saranno copiate. voglio che quando sarò vecchio, se sarò mai vecchio un giorno, voglio rileggere queste parole e non vergognarmi.

IO NON MI VOGLIO VERGOGNARE, almeno da vecchio. chè adesso mi vergogno, d’esser italiano.

voglio diventare vecchio e non vergognarmi per questo tempo storico di adesso. almeno per quello che dico, penso, scrivo. almeno anche se me lo dimentico da vecchio, posso sempre rileggere queste cose che scrivo.

propongo che tutti quanti, 56 milioni di italiani, si metta per iscritto quello che si pensa oggi e lo si registri su un cazzo di file o anche su un bordo di giornale, come faceva bukowski a corto di carta.

così poi vediamo chi si vergognerà.

io rivoglio il mio paese. voglio poter viaggiare e non farmi prendere per il culo per la mia nazionalità.

io rivoglio la mia cultura. leggetevi moresco su nazione indiana.
pasolini perchè t’hanno ammazzato? perchè non ci sei più sul corriere della sera?

propongo di far resuscitare pasolini. forza, tutti insieme, lo pensiamo, ci crediamo, e lui resuscita, dopo trent’anni e più. dai, una volta almeno ha funzionato.

o perlomeno, dai, propongo, di rileggere tutti, obbligatoriamente, gli scritti corsari. pubblicamente.
ci mettiam d’accordo tutti e facciamo un flashmob, che va di moda, ci mettiam d’accordo e un certo giorno della settimana in una piazza, ognuno nella piazza della sua città natale, ci presentiamo in tanti tutti con in mano gli scritti corsari di pasolini e leggiamo tutti ad alta voce un articolo del pierpaolo. in coro. tutti insieme.
(e va bene, le porto io le birre, dai)

(son estremamente serio, in queste cose che dico)

ma facciamolo, cazzo.

(a breve organizzo. nel frattempo fatevi sentire: arsenio@bravuomo.it)

(ah, e portatevi dietro un dizionario, che ripassiamo qualche parola inusuale, o anche qualche parola abusata, ché le parole stan morendo, molto 1984-like, così ripassiamo)

(lasciamo perdere il conteggio, ma partiamo)

“siamo i ribelli della montagna
viviam di stenti e di patimenti
ma questa fede che ci accompagna
sarà la legge dell’avvenir”

Pubblicato da

arsenio

m'han nomato bravuomo un giorno e da quel giorno io me lo tengo, quel nome. arsenio mi son nomato da solo. eccetera.