Ho visto poeti frolli e timidissimi lanciarsi nell’agone e superare i propri blocchi psicocinetici con encomiabile coraggio.
Ho visto poeti con eghi inauditi convinti di essere dei piccoli gesucristi venir annullati da un pubblico che non ci casca.
Il pubblico, ecco. La gente.
Il poeta d’avventura vuole avere a che fare con la gente.
I poeti frolli o egomaniaci della gente non gliene frega nulla.
Si bastano a sè stessi come con le seghe.