il pezzo non è quello che sembra, questo titolo invece sì

domani andiamo a comperare le olive taggiasche
mi metto il k-way
  tanto non pioverà
ti citofono alle tre
 di notte
 tu scendi
di notte
tu scendi
 dalle stelle
  coi pattini a rotelle
prendiamo il diciotto barrato
poi il traghetto fino al ponte, massimo
 massimo fin’ al ponte,
  che poeta!
poi basta
tu pòrtati un ombrello pesante che fa freddo
  di pelo di zebra o similare
e un coprifianchi che hai la ciccia
 e gli occhiali da pioggia
  quelli verdi rosa
e le galosce
 che ti evidenziano le cosce
e una birra da passeggio ma senza guinzaglio
e mettiti i sandali
 sì quelli con la suola a carrarmato

t’attaccherò un bottone che non finisce più
 ti scroccherò dabbere
ti toccherò dappertutto
  farai miriadi di risolini
poi scoccherai me un bacio dicendomi che m’ami
poi rimetterai la bocca nella faretra
ch’ io ne ho a basta d’esser solo una mela
 in testa a un qualche figlio idiota

per natale ti regalerò una statua di gesù
 seduto nella posizione del buddha
  con il seno
sincretico e cretino
come tutte le cose che faccio
e a mezzanotte andremo alla messa di mezzanotte
 a rendere grazie soprattutto all’inventore delle tasche
dei pantaloni
 chiunque lui sia, o lei,
vestiti come korben dallas e leeloo
e ci diremo negli occhi verso il soffitto che finirà bene

e finirà questo inverno
 e io sarò contento
metterò in forno una pizza
 pensando alle taggiasche nelle tasche
 dei pantaloni a sigaretta
di un buddha lei in posizione del loto
 tutta tette
 sotto a un vischio
  che mi tira una freccia nella bocca buona
 la sola che ho

quella notte
 la sola che avrò
  la tristezza di non potere averti mai passerà
come m’è passata quella volta che m’hai detto
 nell’orecchio
l’amore è come il molise
e io ti ho dato ragione

Pubblicato da

arsenio

m'han nomato bravuomo un giorno e da quel giorno io me lo tengo, quel nome. arsenio mi son nomato da solo. eccetera.