“i' berrò il latte quando le mucche
mangeranno l'uva”
(saggezza appresa con sommo gaudio
dal renzo bianchi di palaia)”

faccio quel che posso

facc'impressione
a poco spazio da questo
scheletro di donna
io con la mia pancia ottavo-mese
il bicchiere in una mano
e nell'altra sempr'una penna a staccuinare
  lei
ridott'a gambe sottilissime e lunghe
abbozzata di braccia ma di grandi polmoni
fango io sarò
e calpestarmi potrà distesa
senz'insozzarsi di sabbie e umidità

mondo colorato i' sarò
e sarò tipo il pullman de' suoi sogni
tipo quello di priscilla
finché diverrò pioggia
d'avverbi e di parole apostrofate
colme di musica e di portate
a base gin misto frutta
     proibita

o sarò costume
 da bagno
albero esotico
farò il grano col tresette
le farò corte
  pagine
    di danze 'nnamorate
e frittate appena 'ppena
delicate
d'erbette primavera

poi lascerò passare lisci
certi miei componimenti
  nella testa
     di ponte
frantumato
e sarò
le tasche piene di risorse
gl'accampamenti al buio
gl'elenchi di cose
   prese a naso
sarò la somma di tutte le dichiarazioni di tutti gli scrittori
anz'il prodotto
   l'elevamento a mancanza

ma sarò niente
(manc'una radice quadra)
ché queste mie mani'nfangate
   'infrattate
s'una tastiera
       (e di fra ' suoi seni)
potranno batter mai gli dei
 gl'olimpi e i sinai
   ch'inventaron i cieli
     e la meglio poesia
    possibili
(l'ha già battuti lei)

quel ch'ho imparato leggendo "invisible monsters"

di chuck palahniuk

- alcuni nomi di farmaci, perlopiù estrogeni, o cosa cazzo sono d'altro;
- cos'è un guiche (un piercing a quel piccolo lembo di pelle che va dal buco del culo alla vagina;
- che gli uccelli possono mangiarti la faccia;
- che ci son vagine da 2000 dollari, con l'uretra ben allineata per migliorare il flusso d'orina e il clitoride incappucciato a regola d'arte;
- cosa sono il felching (sborrare nel culo e risucchiare sperma e merda, e volendo passando le sostanze di nuovo in bocca del legittimo produttore, della merda), il rimming (leccare il buco del culo), lo scat (aprire la bocca vicino all'ano di qualcuno pronti a mangiarne la merda ch'esce)
- che ci si può guadagnar da vivere scrivendo libri così.

una delle meglio cose da vedere

michelle pfeiffer che apre l'obrellino rosso guarda jeff bridges negli occhi e dice: "buonanotte, baker".

pioggiaddominale

piove la pioggia, la notte, pioggia che piove piovuta dal cielo o da dove cazzo vuole lei. sorridi, pioggia, di cheeeeese...

poi me ne sto sulla panca addominali recuperata dalla polvere di un annetto messa dietro il paravento ch'occulta il termosifone, quello ridipinto a metà, vabbe', un quarto, son lì sulla panca che sudo copiosamente e professionalmente con le braccia in croce stile sarcofago egizio, e la mi' muliera trova no di meglio da dire che:
"bravo, hai deciso di farti scendere quel panzone che ti porti appeso sul davanti?" ('mincia un po' a parlare come me, la mi' muliera)
"grrrr..." barrisco e addomìnio, giù e... su!
"che ne è del progetto Lourdes?" fa la spiritosa.
"ehi, men's health dice che bastan cinque minuti al giorno..." sostengo.
"da quanti giorni ti stai allenando?" indaga.
"questo è il secondo" ammetto.
"come la vedi?" curiosa.
"non durerà..." e la smetto.
ride e mi passa la birra (in un bicchiere da piccola, ché in quello da media poi si scalda)

muliere

le dico con perfetto accento british:
- minchia'mmore... ma non son io, il bachelor de' tuoi sogni?
- seh, te al massimo sei il becero dei miei sogni!

già uno che si noma "spiritum"

non può ch'essermi simpatico.
poi ha fatto pure ch'accomunarmi col direttore dell'hotel messico...

non funziona, la formula

"non bere, così non sudi".
quindi: bevo.
brind'e bevo.

mi scrive latob

ed è troppo bellissima. sentite:

"mia moglie trova dieci bottiglie di whisky che ho nascosto! mi dice che non me la dà più se non le vuoto tutte nel lavandino! così procedo. tolgo il tappo alla prima bottiglia, vuoto il contenuto nel lavandino, ad eccezione di un bicchierino che bevo.
tolgo il tappo alla seconda bottiglia vuoto il tutto tranne un bicchierino che bevo.
idem per la terza e quarta bottiglia.
tolgo il tappo alla quinta bottiglia e la vuoto nel bicchiere che bevo.
levo la bottiglia dal tappo della bottiglia successiva, ne bevo un lavandino e il resto lo vuoto nel bicchiere.
stappo il lavandino della settima, bevo il bicchiere e me ne fotto anche se mia moglie non me la dovesse più dare.
tappo il lavandino con il bicchiere dell'ottava, fermo la stanza da bagno con la mano, cerco la cosa che mia moglie minaccia di non darmi più. poi stappo la cosa di mia moglie, la ritappo con la bottiglia e bevo tutto.
e i vuoti??? A RENDERE..."

salta su

salta su
muliera mia
fatt'un giro di danza da su i piedi miei
ma tienti con le braccia
chè i' son bravo solo a roteare verso ovest
e se mi cadi di lato
poi mi tocca caderti addosso
poi mi tocca di far il passo
di prenderti e sposarti del tutto
spogliarti del tutto
raderti i peli ch'avanzano
in su verso l'ombelico
in giù verso l'ano

salta su
muliera
e danza nuda davant'a me
addormentata mezza
ch'io possa sbirciar le tue fessure d'occhi
ch'io poss'esserti vicino
quando vomiti
il vino
il pasto ultimo
la bile di non poter dormire
pasteggiare
'moreggiare
lavart'i denti
studiarne di buone
lì appiccicat'a me

muliere

- 'moreeeee, ci son più no preservativi colorati e saporiti di frutte varie eccetera...
- ma come!?! ce ne deve essere ancora uno!
- ah, sì, c'è quello alla menta...
- yuppieeeee!

mi son perso nelle cantine

dell'hotel messico di notte, ovviamente in cerca di vino, ma mi sento più che altro un pietro micca, inseguito dai franzosi incazzati, un incrocio tra un paleontologo e uno speleologo, mi sento, più che altro. ci sono kilometri e kilometri di catacombe quassotto, stretti corridoi che terminano in piazzole aerate non so bene come, dove non faccio altro che incontrare cartoni animati giapponesi. poco fa m'è sfrecciata sott'al culo arale con tutta la banda di bassotti amici suoi, col suo tipico acuto aaaaaaaaaaaaaaaaah.

mi son acceso una sigaretta rollata male delle mie, fatte a mano da me, volevo dire, male, fatte male, imparerò mai, scusa maestro pablo, scusa, ma poi in qualche maniera l'accendo 'sto rotolo di carta e tabacco van nelle più, sapete, più, e mi bussa sulla spalla pollon, pollon combinaguai, anzi è eros, ché pollon è piccoletta, e mi fa: "cos'è quel fumo che esce dalla tua bocca?" e io "sembra talco ma non è, serve a darti l'allegria!". faccio il gesto con i pugni e i pollici all'infuori e quella sparisce. non faccio in tempo a chiederle se zia afrodite, per fato, è nei paraggi.

comincio a sentire freddo, così mi metto a correre per un corridoio, ma vengo superato, palla al piede, da shingo tamai, m'arresto, lo guardo tirare una mina che non finisce manco più, vengo tamponato da dietro da lamù e ten, minchia che bel tamponamento, facciamolo di nuovo, no niente scariche elettriche ti prego, non sono il tuo tesoruccio e poi a me piaceva lan...

ora, dopo le scariche elettriche, fa un po' meno freddo. sarà anche la sigaretta+, sarà il tepore dell'infanzia che torna a farti sognare d'aver una donna in costume da bagno tigrato, o un amico tipo moroboshi, o un comandante tipo capitan harlock. sarà l'aver sognato d'andare via con il galaxy express per troppo tempo da piccolo, sarà l'angoscia d'aver pensato di vivere a indastria, guardare le spalle a conan, fare timidamente il filo a lana...

caro direttore dell'hotel messico, mi sa che per un po' me ne starò qua nelle sue catacombe. a far tre parole con i miei amici di prima, di prima d'averli persi per un telefilm alla magnun p.i., o hardcastle e mc cormick.
quindi, caro direttore, questi giorni di permanenza nel sottosuolo dell'hotel messico, me li scala dalla pigione?

è uno strelnik

dei migliori, l'ultimo che possiam leggere, quello dell'intercity, migliore come può esserlo un certo vino d'annata. sarà che noi 'vvinazzati, poi dop'una certa pratica, finisce che siam fatti della stessa sostanza che beviamo, ci manca di viver in una botte e la transustanzazione è completa.

ma ch'emozione, il legger 'sto vino buono del toskano, malciko e scrittore, e bevente, e fumante di sigarette una via l'altra. e comunista. fors'anche trotzkista (ma mi riservo di controllar come si scrive bene, dopo questa sbronz'in corso d'opera). me lo figuro perfettamente, in piedi su per l'intercity, a digrignar la faccia, a far pensieri alti, me lo figuro mentre leggo quel che scrive. ed è come entrata una piccola brezza fresca nel suo scriver, come una ciliegia senza nocciolo, un frutticello tutto gustoso, tipo come un abbraccio d'aspettare, che sai ch'arriverà.

ci son femmine donne che vengon giù tipo fiume in piena ed è inutile resistere
ci son femmine donne che poi ti guardano in quel modo lì
ci son femmine di donne che son talmente femmine, che son talmente donne, che non puoi far niente con loro, niente altro che farle tue, guardarle per bene e sapere di poterle leggere i pensieri, ed aver i pensieri letti di rimando, sapere che si aspetterà solo più l'abbraccio di quegl'occhi che non sai più distinguere da' tuoi (manc'avessi acquistato uno sdoppiamento della visione, ma forse lo sdoppiamento è dovuto al vino, o non so).

è uno strelnik romantico e furioso quell'ultimo che si può legger (ed è un gran bene farlo).

fatelo.

mi scriveva un' dall'ossa randagie

... chè siam strenui e prosciugati più delle pietre del Carso...

ma ci diam dentro lo stesso con certe bevande di nostro gusto, buon fratello

muliere

- sai che ho pensato una cosa?
- ah sì?
- sì, anzi, non una, due.
- ah, be', quindi per quest'anno hai dato...

c'è un nuovo

piccolo racconto bastardo, il numero 14, per la precisione. succulento e figlio di nessuno. roba buona, un racconto da macello.
e ci son qualche nuove poesie, nella sezione pisciate sui piedi.

e vi va bene, oggidì, ché scrivo sedut'in punta alla sedia, con le gambe rampanti, come pronte a scattare, olimpiadi dei centro millimetri, son forte sullo scatto, io, m'adesso 'ppoggio il negroni sul sottobicchiere di cart'ingienica, di fortuna, mentr' ho la testa piena d'idee per scrivere un tomo intitolato "geografia italiana del venire addosso", un atlante illustrato delle zone del corpo dove noi del belpaese sborriamo più o meno in libertà, più o meno chiedendo il permesso alle femmine, più o meno dove piace loro di ricevere lo sperma, la cartina delle zone sborrogene, dalla bocca, alla schiena, alla pancia al seno alle mani ai capelli. tavole a colori. pagine di qualità. goldone in omaggio.

poi ho in mente la sceneggiatura di un film commedia, dal titolo "parola al prepuzio". si tratta di filmare la punta del cazzo che parla, ovviamente doppiata. dovrebbe costare poco come produzione, e magari se ne può fare una riduzione teatrale (si mette l'attore nudo in centro al palcoscenico con davanti alla cappella un'enorme lente che ingrandisce la parte parlante... tutto molto suggestivo...)

' cominciato ' bere

presto, 'ggi pomeriggio, e 'l primo sorso, da 'n po' di tempo in qua, va sempre dedicato a quello stordito là che so io, lo si guarda negli occhi anche s'è presente no, quel lì, e si butta giù una bella gollata di vino fresco e cattivo.

poi vi dico: non vi fidate di chi vi dice che toccato il fondo non si può che risalire. non vi fidate di chi vi dice, spiritosone, che si può cominciare a scavare. non vi fidate. non vi fidate nemmanco di me, ma io in verità vi dico, che non c'è, non c'è un fondo, nè qualcosa da scavare. l'abisso s'apre in basso a noi e prosegue interminabile.
la vita è una piscina dove non si tocca.
mai.
niente fondo. niente fondale. niente tartarugona sugl'elefanti d'egitto che tien su il mondo. solo abisso. abisso solo.

m'adesso vado a far l'amore con me.

muliera mia

non sentirti sola
muliera mia
sentirti sola no
ché magari è solo il pianeta
ch'ha un'amnesia
sul girare in tondo
oppur son io
ch'ho fatto in tempo no
a spedir via i miei pensieri
fin dove ti ritrovi tu
ma ne ho tanta voglia
tutte le mattine sante e scavezzate
tutt'i risvegli
quelli pure accant'a te
(che m'espelli di casa dicendo
dimmi che mi ami e vattene)
tutte le resurrezioni
che mi scampano dopo l'ennesimo tramonto e passa
  passato
    tra fumi di spirito
luci buie e muretti scavalcati
     sbucciandosi ginocchia e gomiti
ma sempre rialzandosi
giacca sporca di croste di sangue e polvere
ché ho più voglia io di stare al mondo
di dargl'il giro al porco mondo
di tutti gl'astri stellati mess'assieme
(perché t'incontrerò)

muliere

- dai, cazzo, per una volta che ti sei messa i tacchi alti e mostri cosce e un pezzo di tette, per una volta, dai, fa' la donna, no...
- no, così a comando non mi viene!

perlaputtana

in tutto questo pomeriggio di basquiat, birra gelata, telefono reciso, cazzi a ombrello, a manico d'ombrello, che van su fin al punto gi, pomeriggio di sauna, pomeriggio chius'in casa, secondo voi ho voglia di starv'a spiegare perché i' voglio diventare famoso no? secondo voi non lo so. secondo me, no. così, arsenizzo:

me ne sto qua nella mia cameretta
c'è niente che va bene
niente che va veramente male
non è che mi vada di uscirne
me ne sto qua
gonfio di nettare di vino
non è che mi vada di uscirne
e farmi scippare dal primo criminale di passaggio
forse son un cane
forse son un ubriacone
forse ci faccio un buco nella televisione, bello grosso,
    un buco per il passaggio dei pensieri, quei pochi che rimangon
forse è ora di togliersi di mezzo
prender un piano ch'ha bevuto più di me
chiamar l'amico che beve sempre più di me
cercar l'uscita dalla cameretta
ma senza esagerare
con la fretta
senza asoltar litigi
vomitar pertugi
scorreggiar parole senza cornici
parole come quadri impressionisti
sfocate il giusto
con il retrogusto all'arancia e parole con le tette
tutto con le tette
viviam nel mondo del latte delle tette
(ma ora basta, che mi scappa una sega)

ringrazio uomonero

chþ gli ho scippato uno sfondo per il desktop, quello delle maglie appese al cielo per la precisione.

poi mi lamento un po'
ché il mio provider m'ha tagliato i viveri per quattro giorni e ora non so più se son più recenti le pagine on-line o quelle in locale, così probabilmente verrà fuori un casino, ma è così che ci si diverte, nella vita, nel casino.

parlando di casino volevo ringraziare sentitamente (sempreché sappia cosa vuol dire) il direttore esimio ed egregio dell'hotel messico, di cui ormai saprete l'indirizzo vagabondo e fottuto, per la migliorata qualità delle passere che passeggiano di giorno sul davanzale della mia finestra. ovviamente io son lì ad ammirarle, queste femmine grigiazzurre d'uccelli malaticci.

comunque.

ho bussato alla 124 ma non risponde nessuno. mi corico per terra stile zerbino, uso un paio di volumi della recherche come cuscini, apro a pagina ottantanove invisible monsters di palahniuk (o come cavolo si scrive) e lascio che il bardolino mi si scaldi nel bicchiere affianco.
('gni tanto, tipo codice morse, tamburello con il piede sulla porta della 124. 'gni tanto la porta della 122 si scuote e gonfia all'infuori, cioé in pratica il lavoisier dei poveracci ha sbagliato ancora una volta le proporzioni del mischione da spacciare in giro per l'hotel...)

se qualcuno

che bazzica l'hotel messico, ha ritrovato i miei occhiali per vedere le donne nude, comprati per posta via una copia di "lanciostory" del '79, credo fosse lanciostory, comunque era il '79, dicevo, se qualcuno li ha trovati, li potrebbe cortesemente lasciare al direttore (sempre che lo incrociate un minimo sobrio) oppure sul barattolo delle offerte dell'esercito della salvezza alla reception (o quella che comunemente dovrebbe chiamarsi tale), eh, potrebbe? visto che, 'nsomma, quegli occhiali sono ancora perfettamente funzionanti.

nuova versione del sito

e c'è una muliera qui, e un certo paolo conte che performa reverie, en français, e si potrebbe chiedere di più, a questo giorno di sole e nuvole michelangiolesche, sembran dipinte, si può poi chieder di più?

(spero che non ci siano troppi errori o sviste. è ancora tutto lavoro in progresso...)

da qualche giorno vivo all'hotel messico

costa meno di un cocktail al bokaos dei murazzi e la birra almeno è ghiacciata.

avrei solo una piccolissima, microbica lamentela da fare.

gentilissima Direzione dell'hotel messico (nella persona del direttore, nonché facchino, nonché concierge, nonché barman, nonché pianista, nonchè ruffiano, nonché jolly) Le scrivo per il problema del distributore automatico di goldoni.
sorvolo sul fatto che accetta solo banconote fuori corso, ma non posso sorvolare sul fatto che l'omino del distributore automatico (cioé in pratica sempre Lei, caro direttore barra facchino barra eccetera) continua a caricare i big bubble alla fragola propio al posto dei miei preservativi preferiti, quelli colorati alla frutta tropicale (cosicché poi dopo quando gliela devo leccare, la patata non sa di lubrificante tamoil). non posso tollerare oltre questo suo comportamento oltremodo distratto, per almeno un paio di ragioni:
uno) la fragola mi fa schifo;
due) far scoppiare un palloncino masticato in faccia a una tipa non rispecchia esattamente la mia idea di contraccezione.

sentiti saluti,
il vostro affezionatissimo della 114

PS: dove posso trovare la tablatura di "troie fiori & gatti"?

oggi un'isterica del cazzo

m'ha dato del maschilista (del maschilista, ma ci pensate?), solo perché le ho urlato in faccia che le bagasce come lei dovrebbero togliersele dalla testa certe idee balzane, tipo quella di mettersi a guidare un'automobile, ch'è pericoloso per la mia e la tua e la nostra e la vostra incolumità. e anche per la loro. 'sta troia, del maschilista m'ha dato. a me! a me, propio a me, che i' son uno che se passa un prete vestito di nero mi tocco i coglioni...

sogno o son sognato?

se borges, j.l., foss'ancora vivo, gli scriverei una volta all'anno, sempre lo stesso giorno, per vedere se se n'accorge, che gli scrivo sempre lo stesso giorno, dell'anno. e in ogni lettera userei sempre lo stesso numero di parole e di lettere. sempre per vedere se se n'accorge (del numero di...). e nelle lettere parlerei di questo mio progetto di scrivergli se lui fosse ancora vivo. con tutta la faccenda del se n'accorge sì/se n'accorge no.

e fin qui.

stanotte ho sognato che dovevo far ch'entrare in paradiso. solo, c'era una coda lunghissima per entrare. peggio che per andar al cesso da giancarlo ai murazzi il venerdì notte. eh. così tutta questa coda lunghissima di gente in coda ad aspettare per entrare era accodata davanti a un cancello spalancato. c'erano vari personaggi variopinti che controllavano documenti, sdoganavano, e altro. oltre al cancello spalancato però, 'on c'era più niente altro, niente muri, niente palizzate, barricate, cortine, filo spinato, niente. solo questo cancello, peraltro spalancato, un tizio o due, variopinti, impalati lì a controllare e basta. con la faccia anche un po' scazzata, devo dire.
del paradiso oltre il cancello riuscivo a vedere solo un campo da golf in perfette condizioni. da master. credo. mica son esperto di campi da golf, io.
insomma, mi guardo dietro, fila di gente e poi nebbia, mi guardo davanti, fila di gente e cancello spalancato e niente muraglie cinesi, berlinesi, torinesi. mi dico: vado. prendo e entro passando a lato del cancello.
nessuno ' dice niente. tempo due secondi si materializza davanti a me un personaggio variopinto che parla a scatti: "sì, ma lei, dove crede di andare?", con la faccia anche un po' scazzata, devo dire. e io, a scatti: "niente, cercavo un albero, per far pipì". "niente alberi, per far pipì, qui. se la tiene, la pipì. faccia meno, il furbo, lei", e mi rispedisce in fondo alla fila.
ma vai a 'fanculo, mi dico. a fa' un culo, propio, mi dico, a quello lì.
comunque.
ma chissenefrega, perlaputtana, tanto me, il golf, mica mi piace.

muliere

- amoooooreeee, ti ho comprato le Mentos!
- sì, grazie, poi vengo a leccartela...

(NdA: amo ricordarvi quanto enunciato in un precedente post (ch'ho voglia no d'andar a cercare e linkare), ovvero che secondo CentoCoseEnergy il mentolo aumenterebbe la goduria orgasmica femminile)

il gino perso

chessidice a un altro miserabile vagabondo del borgo sperduto tra le case i vicoli le bombe a mano?

(si dice niente, gli si versa da bere)

numero 40

di cartaigienicaweb. imperdibile. o no?

ode di cartone

il tuo muso mi rende stitico
   donna dalle tette
  che puntano alla
                      luna
come le chiami?
   apollo 11 e 12?
           dai, mostrami il LEM
    vuoi che ti lanci i componenti?
  sarò la tua miva
 (basta ch'io non sia il tuo actarus)
e questo lo dico senza nulla togliere
       a capitan harlock...

blob of the blogs - resurrection

(o reloaded, ecco, sì, reloaded)

by lieveansia.