tutto quello che devi sapere di twitter

alla fine della lettura di questo articolo pressoché definitivo di mante, ho capito che in rete avere 10 amici con cui ti confronti e averne 10000 non è la stessa cosa. che bella scoperta, dirai te. lo so. è che c’è dell’altro ma non riesco a formalizzarlo, per ora. sai quando ti prude il cervello ma. (ora vado a rileggermi linked di barabasi).
tra l’altro non mi conviene fare tanto il filosofo dei network proprio adesso, ché pochi giorni fa che ero con il ginocchio bloccato, nella noia, ho messo su tutto un ambaradàn che da questo sito pubblica in automatico su twitter e da lì su facebook. in maniera rudimentale e brutta ma funziona.
lo faccio per una sorta di rigurgito del collezionista di cazzate. le mie ovviamente. che voglio che partano da un luogo che è solo mio e poi se ne vadano pure in giro per i social network mainstream o quel che l’è.
poi però leggo questo articolo e non posso che dirmi “bravo bravuomo. sei sempre stato un cialtrone e sempre lo sarai”.
è che non ci avevo pensato che il cross posting potesse essere usato al di fuori delle mailing list anni ottanta e novanta.
ma va ben’. non credo che chi mi legge sia così preoccupato da questo. appunto perché io sarò sempre nella categoria di quelli che hanno dieci amici più che diecimila. e in questo contesto sto usando la parola amici non nel senso classico, ma come facebook l’ha ridefinita.
quindi in un certo senso facebook fa cultura, nel senso che tiene viva la lingua, la trasforma.
ma non son certo qui a fare l’antropologo culturale del cazzo. son solo qui a dire che ho letto un articolo che val la pena di leggere con più di 140 caratteri.
ma forse ne bastavano 120, neh. lo so. che, mica che non lo so.