gli ultimi giorni non hanno portato eventi importanti. io mi sono
seppellito dietro parole e bicchieri. ma devo proprio dirvelo: con
ania non c'è proprio più speranza e il mio corpo si
sta lamentando di tutto questo dolorare. sta durando troppo questa
sofferenza.
poi, oggi, tra una cosa e l'altra, ho fatto che andare a trovare
ania. dal primo momento in cui sono entrato in casa sua ho avuto
la netta sensazione che quella era l'ultima volta che mi levavo
le scarpe lì da lei.
abbiamo parlato certo, del più e del meno, abbiamo riso
e abbiamo scherzato e le mie pulsazioni erano a posto. ma la sensazione
da ultima volta non se n'è andata proprio.
volevo solo camminare
solo camminare nella notte oscura
e pelosa di stelle
ero affamato e stanco e peloso
perché io volevo solo camminare
senza romantiche ambizioni
alla ricerca di una vergine incallita
maestosamente solitario
nella inasprita luce lunare
per una qualche ragione donchisciottesca,
imperdonabile che non sono altro,
sono uscito senza neanche una matita
e ti penserei cinque minuti
interruttore del mio cuore
ma ho corrente per soli sei secondi
e voglio rivederti
prima di svanire
così uscendo da casa sua ho proprio tirato
un sospiro di sollievo, sapete, una cosa tipo dopo una di quelle
cagate oceaniche, una di quelle cagate che ti alzi e pesi tre chili
di meno. mi sono detto: son passati i tempi in cui ti dicevi: "mai
piaciuti occhi grandi, biondi capelli, tette piccole, baci senza
lingua, quindi io questa l'amo davvero." finiti, quei
tempi lì.
tornandomene a casa ho fatto alcune pensate delle mie (mischiate
a canzoni rock e reggae) e mi sono accorto che da quando ho lasciato
marie me sono rimasto lì a vivere col cuore incellofanato
e ania era il doppio strato di cellofan.
tornavo a casa sospirando di sollievo, ma ho avuto il dubbio che
non fosse proprio tutto a posto. pensavo: "sarà..."
sarà, ma oggi l'umanità, ovvero l'essere
umano, mi fa schifo. vi conviene non rivolgermi la parola, oggi.
se proprio non potete farne a meno, siate brevi. se proprio non
potete fare a meno di essere brevi, allora ho proprio ragione: l'umanità
fa schifo.
ho pillole contro l'alito pesante, ho una collezione invidiabile
di jpeg manga sotto il naso, ho salute e tanto gin in corpo da far
schiattare un rinoceronte, e non sono contento. ho amici che mi
vogliono bene e non sono contento. pure la musica è perfetta,
struggente al punto che piace a me, ma non sono contento. sarà
che non sarò contento mai. non va niente bene, nonostante
la cagata oceanica.
una riga di cinismo: le persone vanno e vengono. restano
solo bei ricordi.
la frasedelgiorno è:
"I wish I was special, so fucking special"
radiohead
|