pensavo oggi che però la mia vita difetta un po' di invenzione.
"lettera da marsala ad un ipotesi di donna
che non ricorda più in che posto sia,
lettera da marsala per dirle che la penso sempre,
ma non è tutt'a vita mia"
rieccomi che incomincio con il buon vecchioni. e sapete perché?
è quell'ipotesi di donna che mi ha colpito e non ci son riuscito,
non ci son riuscito di stare fermo. perché, insomma, ho ripensato
ad ania. che ormai è solo più un'ipotesi di donna.
"lettera da marsala, solo tre righe di biglietto
il resto l'ho pensato e non l'ho scritto."
il nostro non era un amore. era il trailer di un amore.
ci ricordavamo solo le scene più belle. purtroppo è
che spesso i trailer ti fregano.
io sarò sempre quello che si allontana verso il tramonto
a cavallo di una canzone dolce e struggente e un amore lasciato
a metà. io sarò sempre quello che sceglie di farsi
a pezzi il cuore per una donna e scapperò lontano, ultimo
romantico tragico e manifesto. bivaccherò fra i suoi capelli
e assaggerò il sangue di perderla. mi concederò notti
di birra e sguardi ultimi.
questo mio scansarmi dalla felicità.
ho i sentimenti ammaccati
miliardi di danni
un frontale con un amore
forse ero contromano
ma avevo ragione io
solo non gli ho preso la targa
ania, non ti penso quasi mai, ma quando ti penso mi viene su tutta
in un colpo la nostra storia. e poi sto un po' male.
per distrarmi filosofeggio: ognuno di noi è contemporaneamente
infinitamente vicino e infinitamente lontano da ogni altro. l'infinito
è appunto quello scarto che gli esseri umani non possono
conchiudere. ma anche se io fossi un dio, non esiterei a rinuciare
all'infinito. custodirei con molta cura quel poco di dolore, imperfetto
e diluito, che è nelle cose (c'è chi mette prima la
sofferenza dell'amore).
la frasedelgiorno è:
"Get your ass out of bed, he said:
I'll explain it on the way"
(Bran Van 3000, Drinking in L.A.)
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