an arsenio bravuomo production 2002 - corretta infine il 17.09.2002

daccapo oppure parlami

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quello che si vuole nella vita è poi solo continuare il discorso, aggiungere un'altra parola.
quando scrivi, se ti occupi della funzionalità della scrittura stai facendo della narrativa. se poi ti occupi anche della bellezza della scrittura, allora stai entrando nel regno della poesia. io, francamente, non mi occupo nè dell'una nè dell'altra. vorrei solo essere sincero con voi, ecco tutto. continuare il discorso. aggiungere un'altra parola. qualunque.

ho scoperto che il mio problema non è tanto quello di non essere amato da qualcuno, piuttosto è non avere qualcuno da amare.

ma è che sono talmente incazzato che ho voglia solo di spaccare tutto. di mandare tutti al diavolo e sparire. ma non sono incazzato emotivamente. sono incazzato per la delusione, e manderei tutti al diavolo ma in maniera lucida e fredda, consapevole del nulla che perdo. quindi. tantovale.

mi fa tutto schifo. la mia casa mi fa scihfo. gli anfratti di cui è composta casa mia, cucina, bagno, camere, sono sporchi, polverosi o unti, o tutte e tre le robe insieme. le persone sono pure così, unte o polverose o sporche. in pratica, succubi della loro stessa merdosa vita, oppure vecchie e da buttare oppure stronze.

la mattina ciancico, con gli occhi e tutto il resto del corpo. la sera sono un cencio. che vita vo praticando? perché la vita si tratta di praticarla, mica bazzeccole!

e penso che sono un ubriacone. ma sono un ubriacone solitario. bevo solo. cioè, bevo da solo. è che non trovo ci sia niente di importante, niente per cui valga la pena. è tutto così provvisorio. come diceva mia nonna? (chissà se è ancora viva, son tre anni che non la vedo, si sarà talmente incartapecorita...) come diceva mia nonna, comunque, oggi ci sei, domani chissà...

"ricordati che devi morire!"
" sì, mo', mo' me lo segno..."

ma andate a farvi fottere tutti quanti.

preghiera: qualcuna da amare.

teorema (inauguriamo questa nuova rubrica con): i maschi succhiano il cazzo meglio delle femmine. (la facile dimostrazione è lasciata al lettore)

la frase del giorno è:

"Ma era un cane troppo spaventato. Aveva ricevuto batoste troppo dure. La strada è spietata. L'indomani, aperta la finestra, non ha esitato un momento, s'è buttato di sotto, aveva paura anche di noi. Credeva che l'avessimo messo in castigo. Non capiva più nulla delle cose del mondo. Aveva perso ogni fiducia. E' terribile, un caso così." (Céline, Morte a credito) (il corsivo è mio)

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