an arsenio bravuomo production 2002 - corretta infine il 17.09.2002

daccapo oppure parlami

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sabato sera. li guardo interrompersi l'un l'altro. li vedo perduti ognuno in un suo proprio monologo. non si ascoltano mai. non mi importa un fico secco di quasi tutti gli argomenti che sanno tirare fuori, i miei amici da sabato sera, seduti in qualche locale di moda o no. mi importa un sacco invece di tutte le loro facce, di tutto quello che dice la loro pelle, delle smorfie che riescono a fare. li guardo come fossi immerso in un acquario, come in un film muto, li guardo e vedo le loro debolezze, gli spasmi incontrollati della loro piccola umanità.

sta di fatto che stanno succedendo delle cose inaspettate nella mia ghenga di gente.

c'è un'atmosfera bizzarra tra noi, dovuta al vuoto di parole o ai ricordi di ieri sera? c'è la mia voglia di scappare, tutte le puttanate che ho detto e fatto, le ragazze che ho importunato. perché poi non ve l'ho detto, ma prima di cacciarmi sul pianerottolo, ieri, devo averne importunate di ragazze...

oggi ho rischiato di incrociare aldo busi, proprio lui, alla libreria luxemburg, libreria internazionale, molto puzzasottoilnaso e tutta quella gente piena di soldi che non sa cosa vuol dire guardare un libro, la copertina, sognare tutte le parole che ci stanno dentro, e tutta la vita di chi le ha scritte, e non poterselo permettere, quel maledetto libro, quella maledetta copertina, quelle parole e la vita, di chi le ha scritte. perché sto al verde. ci sono libri che muoio dalla voglia di leggere, ma le edizioni costano troppo per me e allora sono diventati libri chimera, libri sogno, libri che poi non comprerò neanche se diventerò miliardario. giusto per ricordarmi il gusto di poterli solo immaginare.
(i sogni realizzati sono irriconoscibili)

nella mia ghenga (come in quella canzone di capossela, pioggia di novembre, quando dice "sopra le collette di spicci e sigarette", o giù di lì) nella mia ghenga dicevo si stanno muovendo ettolitri di ormoni da destra a sinistra, da sinistra a destra e viceversa, e viceversa. e io devo capire come funziona questa cosa. e soprattutto devo raccontarla. e viceversa.

non sopporto tutta la mediocrità che mi circonda. ma son già mezzo ubriaco.

preghiera: a volte vorrei sapere così bene l'inglese, da poterci scrivere un libro.

la frasedelgiorno è (sempre piuttosto sullo sdolcinato andante, ma dovete proprio fare lo sforzo di capirmi):

questo viaggio troppo lungo
troppo esausto di partenze
tutto questo salutarsi
e non rivedersi mai

e le briciole di cuore
lasciate a spasso per il mondo
e quelle quattro stelle
demolite
campate giù
senza nemmeno un desiderio
sulla coda

e tutto questo scriver lacrime
versate sui ritorni
come fossero di vento

e tutto questo essere poeta
sono solo
scodinzolii di onde che
altrove
raccontano di te

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