an arsenio bravuomo production 2002 - corretta infine il 17.09.2002

daccapo oppure parlami

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l'oggi mi preme sul collo, mi distende i pensieri. ci fosse qualcuno che mi stira le camicie...

son qui che vi scrivo, bastardi dannati, e nelle orecchie ho "usa for italy" degli squallor, una roba anni ottanta, tutta molto italiana. tutta molto intelligente e chissà che fine hanno fatto quei geniacci degli squallor. mangio pomodori conditi ieri sera da marie, che nel frattempo è in giro per musei con quadri di picasso. m'ha chiesto se stasera la porto a ballare il tango. volentieri. se mi reggo in piedi.

m'aggiravo per le lande dei sogni e aspettavo il pulmann, stamane, aspettavo il pullman per salirci sopra dal davanti, ché tanto c'ho l'abbonamento settimanale nella tasca e un doposbronza colossale nella testa. mi sentivo ancora figlio di jemanjà e sentivo la magia fresca e brillantina del mattino... l'aria fresca del mattino era l'acqua tonica nel gin tonic che era l'impasto del giorno, quell'impiastro di giorno appena cominciato. l'aria era spessa e tagliente, che non te lo ricordavi proprio di quanto potesse esserlo, insomma, prendi il pullman e non vorresti scendere più, non vorresti più uscire da quel liquido amniotico che diventa, il calore di cento fiati e corpi sepolti nelle giacche. il pullman è il mio utero delle giornate fredde e piovose.

ma ormai è notte e sto al secondo negroni formato famiglia. se riesco a dormire un paio d'ore, magari poi mi riprendo.

e se sarà un'altro giorno che posso addormentarmi nel mio letto, sfatto, io e il mio letto insieme, sarà un giorno vittorioso,
come un assolo di chitarra ben riuscito,
come un riff mai sbagliato,
come un elefante sbadigliato,
come un pesce surgelato,
come un gatto navigato,
come un tipo non creduto,
come un ponte sciroccato,
come avercelo di lato,
sarà un giorno da ricordare,
anche se la mia vita l'archivierei alla voce "cazzate" e a volte vorrei poter saltarne fuori, dalla mia vita, come un coniglio fuori dalla tana,
solo per essere un fantasma...

preghiera: abbi pietà di me. pietà. di me.

la frasedelgiorno è:

e ritornano le montagne
come al solito
come voragini alla rovescia
ritornano
come ammattite di colori
e ritornano sempre i tuoi sguardi
ammattiti
che riempiono le mie voragini
tutta la nostalgia
di essere meno solo

e vederti ritornare
come una montagna
vederti camminare alla rovescia
è forse chiedere troppo
?

in cima oppure ancora