an arsenio bravuomo production 2002 - corretta infine il 17.09.2002

daccapo oppure parlami

1227d1

oggi compio trent'anni. giusto per festeggiare, campione di onanismo digitale che non sono altro, mi sono fatto una sega davanti alle immagini .jpg che si possono vedere dal sito www.al4a.com/links.html. nel frattempo mi scaricavo "I don't wanna wait in vain for your love" di bob marley, via napster. così, mentre scaricavo sono stato abordato da un certo ettore di venezia. abordato perché il mio napster-nickname è "giulietta". tutti pensano che io sia una ragazza, per cui mi mandano instant-message chiedendomi, invariabilmente (ma non necessariamente in quest'ordine):

sei m o f?
da dove dgt?
quanti anni hai?
come ti chiami veramente?

il buon ettore, dopo aver diligentemente chiesto tutte le informazioni di cui sopra, mi ha chiesto di descrivermi. così io gli ho detto che mi chiamo ania, ho 28 anni, digito da torino e sono 1.60, bionda, capelli molto corti, iscritta a rifondazione.

dopodiché siamo passati al dunque.

ettore: posso farti una domanda, se non ti offendi?
giulietta: spara
ettore: tu ti masturbi ogni tanto?

ora, io avevo del tempo, visto che bob marley veniva giù a 2 Kbps, non di più.
cosa volete che gli abbia risposto?

giulietta: certo!

così poi lui mi ha chiesto se potevo farlo via chat, io ho fatto un po' la gnorri, poi mi sono lanciata in una descrizione di come ero fatta, di come ero svestita, di come mi stessi elaborando un capezzolo, e quando lui mi ha confessato che stava cominciando a toccarsi, gli ho detto che mi suonavano alla porta, che era una mia amica, che le ho raccontato cosa stavo facendo con ettore, che la mia amica (l'ho battezzata ania anche lei) rideva degli uomini che si fanno le seghe di fronte a un monitor e qualche parola e molta immaginazione, così l'ettore, oh mio eroe!, mi ha chiesto se per caso la ania non mi era lesbica, e io gli ho risposto che qualche volta l'abbiamo fatto, lei ed io, ma poi io ho staccato (finalmente era finito il download di bob), proprio mentre ettore mi diceva che il suo cazzo era duro e caldo come quando uno ha una febbre da cavallo.

sarà venuto, dopo. boh. io mi sono ascoltato bob marley a ripetizione.

mi ha fatto un po' pena, 'sto ragazzo. è uno che lavora in un negozio computer discount. me l'ha detto all'inizio del chatting. ci ho lavorato anche io, dal 1° febbraio 2000 al 30 aprile 2000. è stato istruttivo. ho trovato degli ottimi amici. ho capito che non è il mio mestiere. comunque.

poi ho fatto un giro in bici. pedalavo con la musica nelle orecchie. mi sono comprato "Alta fedeltà" di Nick Hornby e ne ho letto 40 pagine in piazza carlo alberto, visto che ho scoperto oggi che piazzetta carignano è rimasta senza panchine. chissà poi perché...

mi ha chiamato bertrando! sono così felice! bertrando è il mio amico preferito, quello con cui andrei in capo al mondo, quello con cui potrei viverci insieme, quello che non abbiamo bisogno di parlarci, ci capiamo. ci capiamo punto e basta. mi ha fatto gli auguri. lui è un uomo così in gamba. farà una grande carriera.
potrei innamorarmi di bertrando.

libera e personale traduzione della canzone di bob di cui sopra, in forma quasi di poesia:

non è che mi vada bene di aspettare il tuo amore
troppo a lungo
passano le estati, passano gli inverni
e io sono ancora qui che aspetto

ti ho posato gli occhi addosso
bambina
e da allora non hanno fatto altro che seguirti
e con loro il mio cuore
ma so stare al mio posto
bambina

solo non trattarmi come un burattino
non dire che mi ami
non lasciare che ti citofoni
inutilmente
tre squilli brevi come al solito

potrei passarci la vita
sotto il tuo citofono
bruciato dalle lacrime che mi scendono sul viso
ad aspettare che arrivi il mio turno

così fammi solo sapere
se ci sarà mai un turno mio

perché non è proprio che mi vada a genio
di aspettare il tuo amore ancora a lungo
l'amore mio da cui tu stai correndo via
bambina

(dedicata ad ania)

compio oggi trent'anni. e forse non s'è capito, ma io non sto affatto bene. mi sembra di non sapere niente, di non aver imparato mai nessuna lezione, in trent'anni. le mie risate sono sature di malinconia, le mie felicità sono tormentate di sarcasmo. sono pieno di birra e vino e non mi va di vedere nessuno.

quel che ho bevuto oggi: due moretti da 66 cl, allungate con un po' di johnny walker red label. il vino poteva essere dolcetto scadente.

la frasedelgiorno è:

"amale tutte
amale anche male
non lasciarle sole
dimenticale infine
perché loro lo faranno"

in cima oppure ancora