è notte. non riesco a dormire. saranno le tre.
anzi, sono le tre e quaranta.
se non riesco a dormire è che penso ad ania. tanto per rendervi
l'idea, ania è la donna che amo, ma lei si è appena
innamorata di un altro tipo. ma non sa bene se quello è più
o meno uno stronzo che si approfitta di lei o cosa. nell'attesa
io mi sto vendendo l'anima per lei, cioè, l'ho messa in svendita
praticamente, sto strisciando ai suoi piedi, ma niente. praticamente
valgo meno di quello stronzo.
ma nonostante tutto lei dice che mi ama.
ora: voi cosa fareste?
una volta ho scritto: non si batte una donna, in crudeltà.
che poi io adesso sembra che ne parli male di ania, ma non
la odio mica, non ce la faccio mica a odiarla. il suo unico difetto
è che è una donna.
per ania ho fatto pensieri di matrimonio, di figli e tutto, di
formare una famiglia, tutte le cose vomitose che fino all'altro
ieri mi sembravano roba da malati di mente. ma niente. ho fatto
pensieri del tipo: hai trovato l'amore della tua vita e te lo lasci
scappare così?
forse è lei che se lo lascia scappare così, l'amore
della sua vita. (seh, bella consolazione...)
ho compiuto trent'anni l'altro ieri e continua a sembrarmi di non
sapere niente, di essere tornato a quando ne avevo venti, a quando
ne avevo dieci, solo con meno fiato e meno voglia di correre nei
prati senza motivo.
le mie risate sono sature di malinconia. le mie felicità
sono tormentate di sarcasmo. le mie idee e i miei progetti per il
futuro sono come biscotti friabili da pucciare nel caffellatte
la mattina. sono pieno di birra e vino e gin e whisky e non mi va
di vedere nessuno.
ania, vorrei che il nostro amore fosse scritto a matita. così
lo potrei cancellare con la gomma.
e vorrei riuscire a dormire. sono così stanco. vorrei svegliarmi
domattina e riuscire a non pensare a te. è che conosco il
tuo viso, so cosa pensi di me, so come ti comporterai.
la mia storia con ania è come certi libri che non sono mai
riuscito a finire di leggere, tipo l'ulisse di joyce o l'arcobaleno
della gravità di pynchon: ogni tanto li riapro, penso
di essere pronto, di essere maturo per portare l'impresa fino in
fondo, ma dopo qualche capitolo faticoso preferisco rimettere l'edizione
tascabile a prender polvere sullo scaffale.
solo che adesso, dopo tutta la polvere che le ho fatto prendere,
ero pronto a leggere ania dall'inizio alla fine. determinato.
ma niente.
evidentemente mi sta bene.
consiglio: andate a vedere l'ultimo bacio, il film di muccino
con la mezzogiorno e l'accorsi. stefano. bel nome (tsè).
andate, andate, che vi fate due risate...
quel che ho bevuto oggi: quel che è rimasto del johnny
walker red label con qualche cubetto di ghiaccio
la frasedelgiorno è:
"valgo meno di uno stronzo"
buonanotte
(ania, dove sei?)
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