an arsenio bravuomo production 2002 - corretta infine il 17.09.2002

daccapo oppure parlami

267d1

sfondarsi di birra
dilaniarsi di gin
spezzarsi il cuore a forza di provarci con una donna
non aver un cazzo da scrivere...

ma ho una grande musica
nelle orecchie.
sei tu,
da quel giorno tumefatto,
sciagurato, son passato
con la coppa delle mani
su quel ponte sollevato
sopra il fiume cioccolato
che scorreva fra i tuoi seni
nell'osceno andirivieni
dei gratuiti tuoi perdoni.
ti dedicherei una letteratura
priva di punteggiatura,
di risvolti libreschi e
raffreddori fiabeschi.
è sempre aperta la porta
del mio mondo rubicondo,
ma tu non esiti un secondo
e la socchiudi piano piano
bolleggiando in sottofondo.
abbi fede, io ti penso,
ma vedo solo il coro denso
la corte di paggi, dame e
cortigiane, piene come damigiane,
che ti avvolge come incenso.
vorrei dormire sotto mentite
spoglie e nel tramonto stordire
foglie di risate, sbuffi
e sbadigli, viaggiare
sopra buffi navigli
dove mi accompagnerai tu,
sì tu senza rispetto,
tu rospetto incattivito,
tu dispetto immacolato,
senza sospetto concepito.
tu che sai tutto, tu che tutto
sai, tu che non coltivi
la nostra storia bonsai,
chiudi gli occhi
ridenti e fuggitivi,
mi telefoni e mi tieni occupato
il cuore e mentre
nella mia mente squilla
il nostro amore,
io mi accorgo solo che
sono così al verde, di te.

una volta ho scritto pure questo:

"E' proprio vero che un anno nuovo è come un'apriscatole? Per Natale ho ricevuto in regalo una maglietta gialla con un grande BOH! stampato sopra. Ho passeggiato per il centro guardando per aria, immaginando nuvole che non c'erano. Mi sentivo una sagoma di cartone. Tutte le persone sono diventate sagome di cartone. Esisterà ancora qualcuno in 3D?"

la frase di oggi è:

"Valeva la pena di fare l'Enciclopedia e il Secolo dei Lumi, al fine di affermare che basta riflettere la superficie di uno specchio per precipitare nell'immaginario?"
(da U. Eco, Il pendolo di Foucault)

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