l'amore si prende a spizzichi e mozzichi;
non si può avere tutta la pagnotta.
perché un tempo lei mi disse: "io ci credo sai, alle
stronzate che mi racconti".
e penso che in fondo io son un pezzo di pane, soprattutto con le
donne.
come quando la guardai di quel tanto che mi misi a cacciare sangue
dagli occhi.
come quando penso che, se era in vena, mi descriveva solo a parolacce.
come quando sento ancora l'odore della fanghiglia che aveva fra
le cosce.
come quando mi vien in mente le volte che dopo aver scopato ridevo
sguaiato, ridevo come un mattoide, mi veniva come un attacco di
riso schizoide.
e come quando non potevo nemmeno muoverlo, un muscolo, nemmeno
alzar un bicchiere, potevo, ed è lì che ho capito
tutto il valore che può avere una cannuccia...
preghiera: proteggimi dal pensiero dei ricordi.
(e se non ho bevuto niente, oggi, è solo un caso. ma ho
sbrodolato giusto una goccia o due di gin, nel caffellatte)
ricetta
di una lunga poesia
una comoda sera
un abbraccio di seta
una notte discesa
due note di caffellatte
e nulla più.
una palla di cobalto
una nuvola di smalto
come una sera pensierosa
che arrivasti polverosa
due gambe assassine
un chiasso grigiastro
fra i lembi sconvolti
di pianti slegati
ti ho persa di vista
amore, di tutti.
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