così riflettevo e capivo che ho realizzato all'istante quando
ania ha smesso di amarmi, nell'istante medesimo in cui succedeva
questo increscioso fatto. è stato il momento in cui la sua
sollecitudine premurosa nei miei confronti, quel suo prendersi
cura di me, è venuto meno. e vi posso anche raccontare
del momento preciso in cui la mia vocina mi ha urlato a squarciagola
"AAAAAAAAAAAAAAAAAAH", il momento preciso in cui nella
mia testa (e nel mio cuore, certo) si è scatenato il putiferio,
tipo allarme antiaereo: è stato quando ania si è accorta,
chissà quanti mesi fa ormai, che una manica della mia giacca
preferita si stava scucendo a livello di polso, e mi ha detto che
ci avrebbe dato due punti lei, prima che si disfasse del tutto.
be', la manica della mia giacca preferitissima si è disfatta.
oggi son bevuto e non sento più nemmeno il male allo stomaco,
ma quello al cuore, il male al cuore, quello lo sento eccome. non
mi basta tutto il bardolino del '99 per farmelo dimenticare.
e in casa non mi è rimasta che tequila, con tutto che la
tequila mi fa schifo. ma non si può rinunciare al proprio
personaggio.
ora mi alzo in piedi e cerco di non essere ubriaco. vi amo. non
lasciatemi solo.
(cosa c'è di meglio di sollevare una bottiglia e sentire
che è ancora quasi piena? probabilmente è la terza
che mi faccio, ma è una tale goduria sentire che è
appena cominciata e vuol dire che la notte è ancora lunga
e potrò usarla per bere ancora un sacco e magari trovare
un cuore da trafiggere o ammaliare, far innamorare una donna di
me, ecco la mia grande sfida. non succede mai. oppure io sono solo
un povero cretino che pigia i tasti di questa tastiera e, ubriaco,
crede di esser lì a comporre letteratura.)
prometto: niente di buono.
teorema: cerebrale è una parola orrenda.
per la cronaca: non mi sono tagliato i capelli. non faccio
che grattarmeli da quanto sono unti.
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