an arsenio bravuomo production 2002 - corretta infine il 17.09.2002

daccapo oppure parlami

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sono sempre stato alla ricerca di un modo mio, uno stile personale, per raccontare in fin dei conti solo quello che mi succede, o mi sta a cuore, come si dice. non solo raccontare, ma anche riuscire a farmi capire. tutte le volte che ho cominciato un abbozzo di romanzo, mi sono scontrato con la consapevolezza che gli esseri umani quando si parlano non si capiscono: è come se esistessero sei miliardi di dialetti diversi. questo l'ho sempre pensato: la condizione umana me la dipingo come un ubriaco che si confessa al primo palodellaluce che incontra. ma non è che sia proprio così che stanno le cose. a volte qualche messaggio, rigorosamente non verbale, arriva a destinazione. basta che il ricevente sia del tuo stesso sesso...

ci sono volte in cui il significato e il valore di tutto quello che ti circonda, cose e persone e pensieri, cambiano improvvisamente. e non è che non te l'aspettassi. semplicemente qualcosa è morto per lasciare il posto a qualcos'altro. sì, ma cosa?
la giovinezza, forse, oppure lo scoprire che fra due mesi sarai crepato per una malattia terribile. oppure il tuo cuore è in pezzi, ma ridi per gli scherzi che ti fa un bimbo a scuola.

continua la love story tra massimiliano e veronica. oggi il pestifero mi ha detto che veronica ha messo il bigliettino dentro il quaderno blu. dev'essere una cosa importante perché lui ne era molto orgoglioso. poi è passato un pallone e lui gli è corso appresso.

datemi un pallone da corrergli dietro. vi prego!

quel che ho bevuto oggi: un gran whisky irlandese invecchiato diec'anni. qualche bicchiere.

la frasedelgiorno è:

"l'amore è uno stanco paradiso"

in cima oppure ancora