ieri sera sono uscito con daria. siamo andati a un concerto jazz.
ci ho incontrato la gente più improbabile, tipo una mia ex-compagna
di università un po' svitata ma simpatica da morire. ci siamo
scambiati gli indirizzi di posta elettronica e via.
il jazz: ho deciso: non mi interessa. è un mio limite. magari
fra diec'anni ribusserò alla sua porta.
il jazz è come l'ulysse di joyce, per me, il jazz.
comunque, a parte tutto il jazz che pulsava dai muri del locale,
io ero lì più che altro per incrociare le gambe con
daria, sotto il tavolo, per sentire un poco di contatto, fisico.
ed è stato molto bello. c'era del calore tra di noi.
io non sono innamorato di daria (l'avrete ben capito di chi sono
innamorato no?). ma daria è una di quelle amiche che sono
innamorate di te da sempre, ma non l'hanno mai ammesso, nemmeno
con loro stesse, nemmeno con le loro amiche intime. capita allora
che prima o poi si faccia del sesso con codeste amiche. così
poi il sesso rovina l'amicizia e potrei continuare per ore con i
luoghi comuni e tutto quanto.
comunque ieri non abbiamo fatto sesso, se proprio volete saperlo.
peccato.
domani daria viene da me e ci vediamo "il gladiatore"
in videocassetta. poi vi racconto.
"quando noi si stava insieme
era vento ed era fuga
erano fogli agitati e perduti
e tu mi prendevi per bambino
come non dovessi crescere mai
ora ho qualcuno che si prende cura di me
ha il mio nome sopra il cuore
e lo so
lo so
l'amore perduto
la tua vita
è un tale peccato
perché io un altro amore lo trovo
facile
prova a pensarci
come tutte le volte che mi hai detto
non capisco
non penserai mica di aver visto
il meglio
di me
non ci hai manco mai provato
ho smesso di dormire
ma ti sogno ancora"
(libera traduzione da "in demand" dei texas)
quando il dolore finisce (perché il dolore finisce, prima
o poi, e chiunque sostenga il contrario non ha proprio tutte
le rotelle a posto) in genere, quando è proprio finito, e
ripenso al dolore che ho passato, insomma, ci ripenso e mi sento
uno stupido. così, poi, in genere, mi scappa da ridere.
oggi, con i bambini, ci siamo fatti un mare di risate. ci sono
dei bambini che io li guardo e mi scappa da ridere. a loro piace
quando io rompo le regole, calpesto i ruoli, faccio lo scemo con
loro. mi guardano con gli occhi più illuminati, probabilmente
pensano ma allora è umano. i bambini mi tirano su
tantissimo. i bambini ti tengono al mondo. bene.
a parte tutto, vi informo che emma non mi ha ancora risposto.
quel che ho bevuto oggi: mezzo litro di dolcetto a pranzo,
vari gin e acqua brillante. non mi diventerò mica
un bravo ragazzo?
la frasedelgiorno è:
"Se adesso quando hai bisogno di un esperto
di figa lo trovi innamorato, pensavo, io non so più dove
andremo a finire, pensavo." (Paolo Nori, Spinoza)
(ania, dove sei?)
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