an arsenio bravuomo production 2002 - corretta infine il 17.09.2002

daccapo oppure parlami

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il liquido rossastro scende dentro il vetro trasparente, mentre la musica a tutto volume va e mi riempie il cervello di emozioni e gli occhi di lacrime,
e le mie mani disegnano parole sulla tastiera, e non so nemmeno come possano farcela, visto che sono ubriaco e incazzato
e pesto e spargo vino sulla scrivania, e penso alle mie donne, bastarde fottute
mi cola il naso di moccolo rappreso
mi colano gli occhi di lacrime rapprese
mi colano le orecchie di musiche idiote
sono vestito di stracci e sono ubriaco
e premo a caso tasti che poi si trasformano in parole

e mi arriva un messaggio di una donna,
ma non la donna che volevo io
sono penoso
patetico
mi formicolano gli occhiali
ma di vino ne ho ancora un sacco

devo salvare questo file prima di collassare

sono nella invidiabile situazione di non capirne un cazzo della vita

ho una donna che mi aspetta ma è troppo orgogliosa per dirmelo
ho una donna che mi invita a uscire
e ho una donna che è poi una ex-donna
e per finire sono ubriaco

non riesco a tenere la testa alta abbastanza da leggere quello che scrivo
ho bisogno di una concentrazione sovrumana per riuscire a
voi non mi vedete quanto lentamente sto scrivendo

e non posso chiudere gli occhi
perché sennò mi vien da vomitare

sento che sto in rovina

la sofferenza dello scrittore, privato di amore, amicizia e rispetto per il mondo. la sofferenza inutile e malsana, la vita rovinata, quel che c'era da rovinare. niente più illusioni. tutto molto letterario.
pioggia fuori, e pioggia, dentro.
non riesco a dormire questa notte. sono arrabbiato con tutti. mi sento solo, sono solo, mi manca il calore di qualcuno. laggiù fuori dalla finestra lampeggia giallo un semaforo.
ho messo il pigiama leggero e ho freddo. guardo la mia immagine riflessa sul vetro della finestra e non ci vedo nulla di buono. una faccia scura e spettinata.
mi fa male lo stomaco. sono le 4.38 e devo alzarmi alle 7. non ho nemmeno più voglia di bere. ah già, tanto non ce n'è più.
non mi va nemmeno di raccontarvi cosa mi è successo, tanto sono smarrito. proprio smarrito. bartlebyzzato.

ania, lo sai che adesso ti prenderei a baci in faccia?

torpore, paradiso e oblio, torpore. prendimi.

quel che ho bevuto oggi: tutto quello che c'era in casa.

la frasedelgiorno è:

"what the hell am I doing here?" (radiohead, creep)

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