io, quando faccio i reading

io, quando faccio i reading
non viene mai nessuno
e dire che m’impegno
e dire che scrivo bene
e dire che a livello di cazzo son messo bene

benino via

nella media

e dire che penso dei giorni intieri
ai titoli dei miei reading
e alla locandina
e alle scalette
chè il libro si giudica dalla copertina
 e via discorrendo

io, mai fatto un reading uguale all’altro
è che ho scritto qualcosa come cinquecento pezzi
 non le chiamo poesie
le chiamo pezzi
 anzi non le chiamo
  inserisci te la battuta a effetto che ti piace
 qui
lascio delle righe libere

se la battuta è particolarmente bella mandamela
che magari la uso, si sa mai

perchè io, quando faccio un reading
 ‘on viene mai nessuno,
cioè qualcuno viene,
 i miei soliti tre quattro amici
  le mie solite tre quattro amiche
tutti forti bevitori e bevitrici
 capelli di vari colori, qualcuno senza,
  scarpe alte e basse, magliette con scritte nerd
mani spesse, molti smalti sulle unghie

siam pochi, ma son buoni con me,
 anche se dal di fuori, più che un reading,
sembra una riunione degli alcolisti anonimi

non è così male,
meno male che ne ho abbastanza d’amici che si prestano
perchè il signore del locale
mi paghi il minimo sindacale

oddio, quando vede che non vien nessuno
 a malapena mi paga da bere
  ma s’era detto la cinquanta
ma sai la crisi
  inserisci il luogo comune che preferisci
se è particolarmente bello, e o originale,
  non sprecarti di mandarmelo
tanto li so già tutti

ne ho sentiti abbastanza

forse è che non son abbastanza bravo
forse è che patisco troppo i reading che devo fare
  e mi emoziono e quando mi emoziono bevo tre negroni di seguito
(che spero il signore del locale non mi addebiti)
e quando vado su
 poi non connetto
  sbaglio tutto
ho la voce impastata
eccetera

con tutto che io i tre quattro negroni
  li berrei comunque
anche a pagamento
forse ho un problema coi grandi negri
 che è il modo in cui chiamo il cocktail negroni
tanto per fare l’originale

forse è che non dovrei mai iniziare i reading dicendo
ma voi, ma che cazzo ci fate qua?

io lo conosco un poeta che riempie i locali
 che riempie le piazze
che vende decine di migliaia di libri
 e quando è su di un palco, le femmine giù, gli tirano le mutandine

io vado ai suoi reading
  così mi vanto di scriver le poesie che poi le leggo dal vivo
e qualche briciola di femmina la raccatto

una sera poco tempo fa ho fatto un reading alla scuola holden di torino
cortile pazzesco, pieno di gente da scoppiare, ché c’era il concerto di brunori sas
a mezzanotte ho attaccato io, dopo il concerto.
dopo il primo pezzo eran rimasti i miei soliti sei otto tra amici e amiche eccetera

ero ben fuori.
ho fatto un’ora di pezzi
 di tra alti e bassi
sempre col bicchiere in mano
con un po’ di tristezza addosso,
  anche per motivi che esulavano dal reading stesso
o dal suo insuccesso

alla fine ho chiuso con un pezzo che si chiama brindisi
 ed è in effetti un gran lungo pomposo inutile ampolloso brindisi
ché tanto i motivi per bere son mai abbastanza

quando il fonico m’ha chiuso il microfono e spento le luci sul palco
 son sceso a malapena ritto
e un tipo della protezione civile mi s’è avvicinato
  e pensavo mi volesse comperare un libro o due
invece m’ ha allungato il suo biglietto da visita
 e m’ha detto se volevo lavorare per la protezione civile
come esperto in gestione delle evacuazioni rapide

molto divertente

e rideva, stòcco,
 rideva come un pazzo
rideva
  stòccoglione
rideva mentro lo diceva

Pubblicato da

arsenio

m'han nomato bravuomo un giorno e da quel giorno io me lo tengo, quel nome. arsenio mi son nomato da solo. eccetera.