ma faccio le prove tecniche.
(tsè)
li sto provando tutti.
vorrei dire che le sto provando tutte, ma è no il caso. ih!
(tanto se n’accorge nessuno)
ma faccio le prove tecniche.
(tsè)
li sto provando tutti.
vorrei dire che le sto provando tutte, ma è no il caso. ih!
(tanto se n’accorge nessuno)
(notizia ricevuta via sms)
“il piano C diventa D. il B, C. il piano A è confermato. il B, diventa: Reggio Calabria ore 9.21.”
nel frattemp’ho pers’il treno.
rubo una macchina e vedo d’esserci lo stesso. spero di non sbagliar lo svincolo.
(nel qual anche caso, me ne frego: i’ son in vacanza, neh)
saranno giorni duri. non so bene cosa portarmi appresso: l’aleph di jlb? qualcosa del vecchio hernie? il dvd di turnè?
ih.
(mollatemi, che comincia ally)
t’ho vista profumata
d’alberi remoti
e perduta
dietro a’ piedi troppo vaghi
mangiarti unghie spesse d’azzurro occhi
ti prenderei in braccio ogni
sole del mattino
ma per solo un poco
dal risveglio
alla bellezza del tuo
sparso movimento
di capelli
celestino
tanto tempo fa nascemmo
fatti di musica comica
e simile
e mi sei rimasta nota
di fra le ottave mie
concave e stonate
poi ti direi
prendimi come zio
del pacchettino di cellule in più
che tieni ‘n forno dentro nella pancia
anche se son rimasto timido blu
d’assenze
bischero e cocciuto
(come sempre)
a vederti grande e viva come albero riempito
da’ profumo melarancia
guardate, cosa mi avete fatto fare.
ora ci ho l’rss e i permalink.
viva l’ottimismo.
- ciao, vado.
- dove vai?
- esco con le mie amiche.
- ah. dai un bacio sulle tette a ognuna di loro due.
- …
- e soprattutto:
- ?
- fai delle foto.
durante la dodicesima volta che si guarda four weddings and a funeral, dico:
- eh, a volte mi dispiace d’esser arrivato al capolinea.
- che capolinea?
- il capolinea con la sfilza di donne.
- con la sfilza di donne?
- cioé a dire che dopo di te, nisba.
- ma cosa vai vaneggiando vaneggione?
- ah certo, fai presto tu a non far pensieri del genere…
- uh?
- eh, te sei una donna.
- …
- fai presto te.
son ancora ubriaco questo pomeriggio, nonostante la promessa.
ho le palle fredde, le sento con la mano, son ghiacciate. c’è da dire che ho sempre avuto mani incandescenti io. ma pare sia una roba fisiologica questa degli spermatozotici da tenere in frigorifero, altrimenti friggono e muoiono.
c’è gus van sant in fronte a me, sfocato, sapete, cowgirls, bonanza jellybean che muore di tra le braccia della sua confraternita lesbo. uma piange.
son riuscito a rollarmi una sigaretta appena, malamente, di tabacco troppo forte per i miei, di gusti.
mi disperdo in chiacchiere m’arriverà a casa questa sera, esausta di lavori e tutto, e mi troverà tappeto sul pavimento, una mano sulle palle a frigger spermatozotici, e nell’altra sempre la bottiglia. e avrò intorno alla testa ancora un paio delle sue mutande fresche usate, per sentire il suo profumo, ‘ rendere il mondo un posto di meno schifoso.