ania, vorrei farti innamorare ancora di me, a colpi di kazoo. essere
un piccolo paolo conte innamorato e corteggiarti con delle
note improvvisate...
stasera ho smesso di lavorare tre ore oltre l'orario, e vi assicuro
che non è una cosa piacevole. faceva pure troppo caldo. arrivato
a casa mi sono piazzato davanti al monitor e alla tastiera aspettando
che la birra facesse effetto e cominciasse a produrre letteratura.
ché mica mi vergogno io ad ammettere che è lei che
scrive per me. o pressocché. cosa vi credete, che sia facile
convivere con questo impulso tremendo e improvviso, di ritrovarsi
ore ed ore davanti a un monitor e una tastiera, i piedi che ti puzzano
di tutta la giornata di lavoro fuori, e tu che manco ci pensi ad
andare a lavarti, perché ti escono parole e tu le devi vomitare
tutte e non importa tanto quanto siano leggibili. è come
una condanna.
puzzo.
puzzo sì.
vabbe'. che ve ne importa a voi se io puzzo? (la birra comincia
a fare effetto...) sarà che devo toccare il fondo della solitudine.
(ho aggiunto intensità alla mia vita, ovvero gesti lenti
e rarefatti. accorcio i movimenti, in una specie di gioco al risparmio
dell'energia. niente slanci improvvisi, solo misurata e delicata
morbidezza. gravità e impassibilità. tento anche di
tenere fuori i pensieri preoccupati, di lasciare il posto a qualcosa
di fondamentale o di estetico, anche se lo so che estetico
è una parolaccia)
d'altronde è risaputo che tutti i più grandi filosofi,
matematici, fisici delle particelle subatomiche erano dei pazzoidi,
dei drogati, dei maniaci sessuali, dei programmatori eiffel o
dei serial killer. non è forse risaputo che marx faceva abbondante
uso di oppio, nice era uno sbiellato e opennheimer aveva il vizietto
di abusare delle bambine? non è forse vero tutto ciò?
ok, non è vero, però potrebbe benissimo esserlo. voglio
dire, vi siete mai azzardati a leggere nice? non lo so... già
uno che tra le due vocali del suo nome ci ha ficcato un florilegio
di consonanti, che io non ho mai visto scritte due volte nello stesso
ordine, è uno senza capo nè coda. ma magari l'ordine
non conta, si vede che nice aveva un nome commutativo...
oggi ho conosciuto una certa anna, capelli selvaggi e seno
pronunciato, gambe affusolate come labbra, labbra sottili come gambe
da mannequin. non so come ma ho pensato: tra anna e ania
ci passa molto più di una lettera di differenza...
il sudore mi scendeva per la fronte, la fonte di tutti i miei pensieri,
e mi avvisava che ero cotto abbastanza e potevo andarmene al supermercato,
già per lo più ubriaco, per comprare dell'altra birra,
e crepi l'avarizia una bottiglia di gin. lo sapete voi cosa vuol
dire dirigersi verso un supermercato mezzi balordi? ma non si può
prescindere, visto che in casa mi era rimasto solo un dito di campari
e delle olive.
brindiamo: brindiamo, sì brindiamo, al fondo del
bicchiere, che sia sempre lontano...
preghiera: sturatevi le orecchie: la frasedelgiorno è:
"...ma te ti sento dentro come un pugno
quando ti vedo ballare vorrei morire
lai la la la la la la fammi vedere
lai la la la la la la fammi godere"
(Vasco Rossi, Rewind)
consiglio: metteteci un po' d'energia nelle cose, checcazzo!
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