mentre sergio caputo attacca con spicchio di luna, mi interrogo
sul significato di questa giornata passata sotto i tavoli a collegare
e scollegare periferiche, tastiere e mouse, "...cantami o diva
quello che vuoi...", decido di dare una mano di antiruggine
sul mio cuore, per cautelarmi verso chi mi ci piangerà sopra
in futuro (no, tanto non ve lo racconto cosa è successo con
ania)
vabbe', qualcosa posso dirvi... è che è successo
che le ho scritto un biglietto e lei ha pensato bene di convocarmi
per dimostrarmi tutto il suo disprezzo, per me o il biglietto non
solo so, conciandolo in tanti pezzettini davanti a me, povere parole
mie, che non avevano colpa se lei non aveva capito un cazzo... l'ha
fatto a pezzi, il mio biglietto, precisamente in 113 pezzetti, li
ho contati uno per uno, in una specie di delirio autistico, li ho
contati tutti e 113, li ho contati e ricontati tutta la notte fino
al mattino...
c'era un carnevale tra di noi, tra ania e me, ma ora le nostre
strade si dividono, c'era un carnevale tra di noi, la mia vita si
sta incasinando sempre di più, e anche anna dove la metto
adesso?, l'avrò ereditata da mio padre la mia grossa capacità
di incasinarmi...
preghiera: fammi ritornare a quei meravigliosi vecchi tempi,
quando "correre dietro alle ragazze" significava letteralmente
quello: inseguirle per qualche sorta di gioco, celài,
guardie e ladri, strega tocca color...
brindiamo: con le 12 beck's che ho comprato in offerta al
supermercato, al tempo che fugge, ai vecchi tempi, al tempo che
ci è rimasto e a tutto questo tempo fatto in 113 pezzetti.
la frasedelgiorno è:
mai dire la verità alle donne: poi si montano
la testa.
e perdonate: il delirio.
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