oggi mi sento come avere il pisello tutto duro che punta in tutte
le direzioni e avere nessun'a un tiro di schioppo in cui
metterlo al caldo...
vorrei una vita più larga e più profonda, larga e
proporzionata come il culo di jennifer lopez, profonda e briosa
come una canzone degli Smiths, sorridente con tutti i denti e le
gengive di andrea pezzi, ridotta all'osso come un'anoressica a dieta,
con accessori surreali, tipo una bicicletta per i pesci, o una scarpa
risuolata di nuvole o un sogno fuori margine del foglio...
stasera vado a ballare il tango, ma mancano all'appello quegli
amori
che di tango non ne sanno niente
mancano quegli amori che ci hanno abbandonati
mancano tutti quelli che hanno smesso di chiamarmi
di pensarmi amico
di prendermi e sbattermi in fondo al loro cuore...
non voglio perdere quel poco di persona che sono diventato, con
tutta la fatica e le volte che mi sono arreso, con tutto quello
a cui ho rinunciato e gli amici che ho tradito e le donne che ho
lasciato perdere, nonostante la bellezza, loro, nonostante l'ubriachezza,
mia, e il volermi bene è come un'accusa di debolezza, lo
so...
ania mi ha chiamato, dopo un lungo silenzio, e il fruscio del telefono
mi ha grattato le orecchie per un bel pezzo prima che lei riuscisse
a spiccicare delle parole sensate. poi mi ha chiesto se ci vedevamo.
ho fatto un po' il prezioso.
(tiè!)
preghiera: non ho più rabbia, ispirazione e fiato,
ma soprattutto non ho più vino. (scenderò a comprarlo)
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