an arsenio bravuomo production 2002 - corretta infine il 17.09.2002

daccapo oppure parlami

157d1

ci siamo scambiati delle mail, ania e io.
che notizia!
ma non mi interessa di riportarvele.
a lei non interessa di vedermi.
credo che facendo la somma si ricava che non abbiamo più nessun rapporto. chissà cos'è successo fra quei due, vi starete chiedendo (sicuro che ve lo state chiedendo!). chillosà? io so solo quel che sento, quel che mi ditta dentro la mia vocina. eppoi io non son masochista. son capace di battere return, viaggiare punto_e_a_capo.

ho sognato ania stanotte. ero vecchio e lei invece no. (era che lei si era fatta fare un calendario sexy e succedeva che le foto del calendario invecchiavano al posto suo). era come se ci fossimo detti addio e ci rincontrassimo dopo trent'anni. sapete come sono i sogni. sei e non sei, provi e non provi, le regole della realtà vanno a farsi fottere. e ci parlavamo nel sogno ania ed io, la guardavo ancora giovane e guardavo le mie mani raggrinzite ma sempre bellissime (io ho mani incredibilmente belle). ci parlavamo e, come dirlo altrimenti?, capivamo lo stupore delle parole, quello che le accompagnava sempre, trent'anni prima, e lei portava su di sè lo stesso sguardo leggermente distratto. era come essere al cinema e guardare sullo schermo eventi che ricominciano a srotolarsi, dopo un fermo immagine interminabile.

preghiera:

questa sofferenza
  di marmo
ma anche liquida
                   (ora mi calmo)
ma è come una pasta
                        centrifuga
è un magone
 una consistenza di spago
        è un carrozzone
           una masnada di drago
son poi solo assonanze
 di materia viscida
  danze di merletti e frange
       di volto di donna frigida
                                                 d'amore a raffica
                       di indiani a nuvola
               di spasmi a trottola
       di scismi a chiocciola
di bimbi a briscola

d'intrugli
tafferugli
di sofferenza
di marmo.

brindiamo: bisogna essere alla frutta, come alcolisti intendo, quando si butta giù un sorso di gin dalla propria argentata fiaschetta, solo per coprire il sapore in bocca disgustoso di una sigaretta?
brindiamo pure, a quello che vi pare, con quello che vi piace (per esempio, oggi ho provato a correggere con il gin un estathè alla pesca. non è male: butti giù gin senza che te ne accorgi...)

teorema: ania non capisce un cazzo di me.
dimostrazione: sia x una roba che ho detto io, e sia f(x) l'interpretazione sul mondo A (il mio, o presunto tale) di x. sia y una roba che ha detto ania e sia g(y) l'interpretazione sul mondo B (il suo, o presunto tale) di y. sia inoltre C l'insieme intersezione tra A e B. allora è apodittico che f(x) /= g(x) per ogni x appartenente a A e per ogni x appartenente a B. ma per tutti gli x che appartengono a C? anche perché C sicuramente non è l'insieme vuoto (ma, per fortuna, è sicuramente finito). allora basta far vedere che per tutti gli elementi di C vale la disuguaglianza di cui sopra. ma, come ci insegna il buon fermat, questo margine è troppo piccolo per contenere l'arguta dimostrazione...

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