m'aggiravo come una faina in un pollaio oggi, per le vie del centro,
manco avessi dovuto provarci con tutte le ragazze appena passabili
che mi passavano davanti agli occhi, invece ero alla ricerca di
un paio di mutande decenti, che non mi si squarcino al terzo lavaggio,
possibilmente non bianche, chè le macchie si vedono prima,
possibilmente della misura giusta, che non mi strozzino il pisellino.
senza mutande ancora, mi sono infilato in un bar e ho rinculato
fino a un tavolino d'angolo, infognato nel buio, e ho bevuto come
una spugna d'altri tempi, benedicendo la media rossa con il gin
della mia fiaschetta, religiosamente versato a croce...
dopo cena sono stato alla non presentazione dell'ultimo
romanzo della montrucchio, alessandra, in una libreria molto fighetta,
all'angolo di due vie molto d'epoca. mentre lei firmava le copie
del libro io ho rimediato un paio di moretti in lattina, calde come
il piscio (così diceva mio nonno), ma me le sono bevute uguale.
la montrucchio era piuttosto in forma, e aveva pure dei bellissimi
sandali rossi, cinque o sei centimetri di tacco. la conosco da quando
ne aveva 25 di anni e conserva sempre gli stessi occhi paciocconi
e teneri da orsetto lavatore, e be', sì anche quello, il
marcato accento piemontese.
(in fin dei conti, questa non presentazione, come l'han
chiamata, non è stata così male come m'ero immaginato)
preghiera: proteggi tutti gli scrittori e, perché
no, anche le scrittrici.
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