sapete, mi sembra che mi serva un amico, uno di quelli da svegliare
tranquillamente all'alba, che poi lui ti manda a quel paese, e a
nulla vale il tuo insistere "ma c'ho la malinconia dentro!".
un amico da condividerci le stronze donne fighette che se la tirano,
condividersi il prenderle per il culo intendo.
un amico che sappia starsene zitto quando vede che sei cappottato
dalla notte, sverso di vino e vita dissipata, così pieno
di parole da non poterne reggere più.
un amico che a un certo punto lo puoi mettere un po' in frigo, con
la presunzione di poterlo scongelare un giorno e dirgli, passandogli
una birra: "be', dov'eravamo rimasti?"
perché lui, l'amico, è come un panorama: mica ha
bisogno di parlarti il panorama, tu lo guardi e stai bene, non ha
mica bisogno di dirti niente, il panorama, come una canzone che
ti piace tanto e vorresti che quel ritornello non sfumasse mai,
non finisse mai, si ripetesse per sempre all'infinito...
preghiera: sii amico.
una volta ho scritto pure questo:
"Mi sento di merda e tutt'intorno il ronzio
di milioni di mosche che non possono sbagliarsi."
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