stamattina piove. piove una pioggia mediocre, e io mi sono svegliato
molto socratico. penso incessantemente nonloso.
ho sognato che morivo, disteso sopra un prato, disteso, guardando
il cielo e un dirigibile precipitava verso di me, ondeggiando scherzosamente,
e mi veniva a prendere. poi ci salivo sopra e il dirigibile dentro
era come un pullman arancione di torino e io ho chiesto alla bigliettaia
enigmatica in divisa blu "da che parte si va?" e lei mi
ha risposto: "mi sa che si va su".
fiuuuuuuuu.
oggi: festa della mamma. l'ho chiamata: "ciao, mamma, sono
il primogenito"
"chi?" mi ha risposto.
"scusa, ma se ti chiamo mamma sarò io no, tuo figlio!"
(è che la mamma è capace di tante magie, tipo ripiegare
un kway dentro l'apposita tasca in modo tale che quando lo riapri
non ha nemmeno una pieghetta, il kway, ma a volte sa essere più
stordita di te...)
preghiera: proteggi la mamma, ma lasciami finalmente pieno
di pieghette...
una volta ho scritto pure questo: "mi piacciono le
citazioni. le citazioni sono un modo, è come far chiacchierare
i libri fra di loro."
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