vi è mai successo di essere mezzi ubriachi e di sentire
una sorta di bene universale, come se di colpo l'umanità
vi diventasse sopportabile e tutto, e di prendere e abbracciare
le vostre amiche e dire loro che volete loro bene, con un enfasi
ovviamente da ubriaco, così da scatenare solo i loro istinti
poi maternii, con due i addirittura.
vi è mai successo di finire al punto che non siete più
in grado di digitare, senza sproloquiare, o perlomeno senza errori
di battitura, non più del 20%, o robe del genere. a me no.
bevo un sorso di vino bianco e son pronto a raccontarvi con sicuramente
più del 20% di errori di battitura, perché la conosco
l'ortografia, ma sono ormai sufficientemente bevuto da essere sincero,
quello che mi capita. la mia più grossa preoccupazione adesso
è che il sole se ne vada via del tutto. era tutto grigio
il tempo, poi le nuvole si sono sparse all'orizzonte (parole
mi risuonano nella mente, deliziose
) e la luce vitale del
sole ha invaso la mia stanzetta e io mi sento di rendere grazie
a esso. sono le 17.23. ho un calendario appeso, fermo a febbraio.
prendo il mouse e salvo il file. dico il file, cioè sto a
specificarlo, perché magari qualche imbecille di voi non
capisce
bla bla bla. ma voi cosa ne sapete di come mi sento
io? dovreste stare un po' con me per capire tutta la complicazione
in cui mi sono ficcato. una ex fidanzata che si scopa uno di cui
non le frega niente, o almeno così dice lei (ma chi ci crede?),
una donna che mi vorrebbe scopare ma di cui non mi frega niente
di scoparmela e un'altra che mi fa soffrire e basta.
che bel quadretto.
fa molto freddo.
quand'è che fa che tornare l'ora legale?
ho ancora da farmi la barba e il gin sta per esalare l'ultima goccia.
che vita da sprecone, la mia...
è una domenica, bestiale come tutte le altre (chi si è
inventato la domenica doveva avercele tutte smontate le rotelle
nella testa), ma io sono stato particolarmente fortunato dato che
per me è iniziata alle quattro di pomeriggio. ho mangiato
qualcosina, mi sono lavato, vestito, ma non so in quale ordine.
sta di fatto che mi sono poi ritrovavo in sella alla mia bici fra
le vie deserte della città festiva. cristo, è proprio
domenica.
pedalavo e scrivevo bestialità, quando mi venivano in mente.
sapete, a volte la mancanza di prospettive non è così
male. assomiglia un po' alla pace dell'anima, un dolce non aspettare,
un leggero stato di ebbrezza nichilista. e quando capita qualcosa
lo si assapora meglio. e se è il nulla a capitare,
be', si riesce ad apprezzare pure quello.
certo è una domenica filosofica, oltre che bestiale come
sempre. altroché.
ho pedalato menando i polpacci sul rapporto più lungo, come
per sentirmi sempre in salita, verso la libreria-bancarella che
c'è in centro, la mia unica salvezza quando rimango a corto
di letteratura in un giorno bestiale come la domenica (tanto
per dirne una, mio padre lo sbattemmo fuori casa di domenica.).
ho regalato un po' della mia intimità in giro per il mondo
ma non è servito a granché
niente
né l'intimità
né il giro per
il mondo
mi trascino
e trascino i piedi
tanto
che ho le calze tutte lise.
mi passerà.
non scrivo più
a nessuno
passiamo la vita senza sapere
mai niente.
vedo tutto questo mondo
morire
senza sapere mai
niente
la vita mi è diventata
piccola
piccola e
nascosta
tanto
che
non la trovo più.
mi passerà.
sotto i portici di piazza Castello, pomeriggio che è ormai
sera, nel viavai, sul traffico di voci, libertango rapisce
le mie orecchie, e tutto il resto del mio cuore, nella versione
di quel ragazzo dagli occhi chiusi d'alcool o malinconie, in interminabili
variazioni e improvvisazioni di fisarmonica. nel suo cappello le
monete dei passanti. di quasi tutti, tant'è bravo e distaccato.
suona per sé, suona come se respirare fosse facoltativo,
ma la musica no.
è un musicista di strada, e fa musica di strada, strizza,
spreme e scuote la sua fisarmonica, le fa cacciare fuori sangue
di tango, la libera di cascate di note, perlopiù piazzolla
e pugliese, perlopiù melodie virtuose infarcite di improvvisazioni.
libera musica di strada. la sigaretta accesa che tiene penzolante
dalla bocca si consuma di cenere impassibile.
nel cielo il solco di un aeroplano blu.
domanda: quattro donne bastano per fare una coperta?
quel che ho bevuto oggi: tirate a indovinare.
la frasedelgiorno è:
"Dobbiamo renderci conto che l'amore non è
che il risultato di un incontro casuale. La gente gli dà troppa
importanza. Per questo motivo una buona scopata è tutt'altro che
da disprezzare." (Charles Bukowski, Colpi a vuoto in Musica
per organi caldi).
(ania, anche quando faccio una fatica immonda a mettere
a fuoco, cose o persone, anche quando non riesco quasi a scrivere,
nemmeno più a scrivere, a metter giù parole da riconoscere
nel futuro, anche allora saprò decifrarti fra mille, anche
allora saprò distinguere i tatuaggi che hai sul cuore)
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