3.7

"Siam poi tutti figli di marcello d'orta, il maestro di io speriamo che me la cavo...."
(Maximilien Roccam de Pasteur)

finire di scolarmi il barbera dell'altra sera è come un'idea fissa che nella mia testa pulsa peggio di un'emicrania. così lo faccio e me ne compiaccio, propio. e mentre finisco di versarla nel bicchiere mi premuro di dare una leccatina alla solita goccia che cerca di scappare giù per il collo della bottiglia.

faccio che indosso un cappello appartenuto a mio nonno e ascolto moltheni, mentre ridipingo le stanze di casetta mia. e penso a qualche bella frase, una ricchezza di parole, da buttarci su. sulle pareti.

presempio:

"io son uno che ha sempre guardato le persone andare via. son uno così, propio, uno tipo spettatore, meno l'applauso."

oppure:

"sorridi a chiunque. male che vada ti prendon per idiota, che è molto meglio di quel che pensi."

oppure:

"la gente si divide in tre: sputasentenze, sputafuoco e sputacchiere."

oppure:

"i' son un tipo preciso. cerco sempre di centrarla, la tazza del cesso, quando piscio"

penso all'ingiustizia. penso che Phillip Katz, l'inventore del PKZip, il programma di compressione dei file più diffuso nel mondo, è morto a 37 anni, ubriaco, in un motel, senza averne mai cavato un nichelino, un dindo, un grazie.

penso che mi sta per cadere il naso, dal freddo, mentre scarico con sommo gaudio mp3 a volontà, irrispettoso di leggi, codici e codicilli. e non somiglio tanto al nostro democraticamente eletto presidente del consiglio e alla sua scagnozzeria varia? e non per il naso che mi cade, dico. ma lo so che non valgo un cazzo, in quanto cittadino italiano, o di questo merdoso mondo, però mi vergongo lo stesso, di quel coso di presidente lì. penso che preferisco uno tipo pausamerda del film american pie, come presidente del consiglio.

mi vergongo un po' a dirlo, ma l'ho stappata, alla fine, l'ho stappata, la quinta ceres consecutiva, a intervalli di qualche crosta di parmiggiano a buon mercato. solo, mi vien un po' da vomitare, sarà la birra. per fortuna mi solleva l'umore la notizia che video tabù sexy shop (ambiente riservato e tranquillo, 6 punti vendita in torino, di cui uno in via bava 52) ha messo in offerta speciale nell'ordine rispettivamente, "millennium", il film con il quale selen ha dato l'addio ai suoi fan, "TIM" (troie in menopausa, il seguito di "mamme perverse"), "suor Germanal" (cod. 164, dur. 100') e STOP (Sei Troia O Puttana?). vi aspetto tutti, comunque, alla fine, a cascina orlovsky.

e se collassassi sul divano adesso, ne avrei circa quattro, di ore di sonno a disposizione, prima di alzarmi per trascinarmi fin laggiù dove mi pagano a fine mese. ma siam giovani, e finché si può, strapazziamolo in lungo e in largo 'sto benedetto corpo fisico...

ho voglia di lasagne.

ma potrei passarla tutta, la notte, altroché, a scaricar canzoni, abusivamente, insonne e perspicace di pelurie. altroché. e potrei non svegliarmi domattina, dopo averne scritte centinaia, di vaccate, ché se malgrado tutto nel frattempo vivo è che nel frattempo scrivo, dimentico che c'è la baracca, da gestire, dimentico quant'é vano, tutto st'agitarsi. è che automagicamente le parole mi vengon su come certe bolle in arrampicata libera sulla parete della schiena, le ore che ammazzo nella vasca da bagno...

(chiedo scusa a tutti. chiedo scusa al senzatetto dietro casa_coppino, ché a lui altro che il naso, gli cade, dal freddo. ci facciamo un goccio insieme, il suo naso ed io, seduti sul gradino del marciapiede gelato, gli parlo del governo, lui mi dice solo "ci vuole la voce, una voce ci vuole. prendi jannacci. lui, ha la voce. prendi jannacci, che ha la voce. strascica, cincischia, gorgoglia peggio d'un lavandino otturato, ma ce l'ha, la voce")

 

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