4.3

"Bisogna metterci l'etichetta, alle cose, prima di stiparle nel dimenticatoio, perché la volta che ci si fa un giro, nel dimenticatoio, poi bisogna controllare le etichette, sennò non ci si trova più niente, in un dimenticatoio senza etichette."
(Maximilien Roccam de Pasteur, Parolame)

ché io adesso ho un problema tecnico. il problema tecnico che ho adesso è che ho cambiato idea. ho messo giù tutte 'ste pagine e adesso m'è venuta 'st'idea del locale e del barista (barista un po' particolare, uno che se si rompe dice al cliente "fa' te", e si disinteressa), così mi son detto che un romanzo è un posto, un posto dove vorrei stare e io ci starei in un posto come casa_coppino, propio, con il locale al pianterreno, anche se all'inizio avevo pensato questo condominio con nove personaggi, ognuno rappresentante di un tipo enneagrammatico, nove personaggi tutti poco evoluti, dal punto di vista dell'enneagramma, poi mi son detto: chi lo scrive il romanzo? ho guardato giù dalla finestra, ho visto uno passare, gli ho ripetuto: chi lo scrive il romanzo? lo scrivi te, il romanzo? con un tono anche un po' polemico, a voler esser sincero. e quello alza la testa, mi guarda e mi fa no col dito, come dire chi? io? ma molla lì. m'allora che cazzo ti guardi, gli faccio, e mi ritiro dalla finestra tutto contento, ché potevo ben scrivere quel che mi pareva, visto che son io, lo scrittore.

il mio problema è la carburazione. ci metto un sacco, a scaldare la scrittura. quando poi son tutto preso, tutto carburato, è già l'ora di andare, a lavorare o che. il problema mio è che c'ho la scrittura diesel.

bon, mi son detto. pausa.

(sul pavimento stradale, accanto a un parcheggio nei pressi di casa_coppino, un senzatetto scrive su un pezzo di cartone ondulato. gli chiedo cosa sta facendo. mi dice che sta prendendo appunti sul vagabondare. sul pezzo di cartone ci leggo scritto "non ci sono")

 

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