3.4

"Io, se c'è una cosa che mi piace, son i numeri primi."
(Maximilien Roccam de Pasteur, Parolame)

nel frattempo, anna, anche se non me la dà, si prende cura di me. mi dà da assumere i fermenti lattici. dice che ho da ricostituire la mucosa. dice che bevo troppo. chè in fondo è buona, anna. certo, è dei gemelli, o dell'ariete, o del cancro, o del leone, chennesò io di oroscopi, si può mica sapere tutto, nella vita. propio no.
però, anna, anche, è una che non si decide mai.

ma oggi, che bella giornata.
propio.
presempio, oggi, anna mi ha regalato le cose non sono le cose, il primo romanzo di paolo nori, quello che poi l'ha pubblicato einaudi, quindi mi sa che mi vuole bene, anna.

mi son messo a leggere le cose non sono le cose, di paolo nori (vi sento che dite: dillo un'altra volta!) è il primo libro, che ha scritto paolo nori, e pensate che l'han messo pure sulla copertina, insieme a degli amici, che io quando l'editore fernandel, quel simpaticone, mi ha chiesto qual era paolo nori dei quattro fulminati in copertina di le cose non sono le cose, io l'ho indovinato sì, qual era, paolo nori, al quarto e ultimo tentativo però. bella figura di merda.

oggi mi sento che si tromba. (aaanna, annina caaara...)

forse, ma non vorrei azzardare, questo libro di paolo nori, è il più bello di tutti quelli che ha scritto. e lo so che come critico letterario valgo niente, e pure a me dà fastidio quando chiedi a uno, o una: ti è piaciuto quel tal film? e lui, o lei: sì, bello. eh ma, dico io, qualche annotazione in più? no, niente... bello. ecco a me dà fastidio quando la gente non ti sa dire niente di più che bello/brutto, piaciuto/nonpiaciuto. gente manichea, bello/brutto, bianco/nero, acceso/spento, 0/1, sto_con_te/non_sto_con_te. e un po' di fantasia! porcamiseria! vivono in un mondo senza sfumature, le persone così. un mondo a un bit: o zero, o uno.
me, mi piace il mondo a 64 bit: 18.446.744.073.709.551.616 di sfumature.

oggi mi sento la testa tutta formicolare, e la pancia, la mia beneamata/odiata/sopportata pancia, è pronta, tengo la pancia pronta, in grado di accogliere, come un sol uomo, tanto di quel vino, di buona grazia, di buona lena, tanto di quel vino...

comunque, mi sembra che 'sto libro di paolo nori, che fra l'altro gli ho scritto una seconda mail e non mi ha ancora risposto (sarà andato in russia, gli piace tanto. oppure era proprio una mail del cazzo che non meritava risposta. alla prima mi ha risposto, gli facevo i complimenti. alla seconda no. sarà andato in russia. per quel che ne so in russia hanno ancora i 386, con l'explorer trepuntozero. tagliati fuori da tre quarti di internet...) mi sembra che 'sto libro di paolo nori, dicevo, se la pianti di interromperti, mi dico, mi sembra che sia il più bello dei cinque. non è il più divertente. il più divertente è grandi ustionati, anche se c'è poco da ridere a ustionarsi. propio no.

oggi mi sento che sono burbero.
povera anna.

le cose non sono le cose me l'ha regalato anna (l'ho già detto?). c'ha propio un attacco di buonite, ultimamente. certo, è della vergine. o qualche altro segno, chennesò.
c'è più calore in questo romanzo di paolo nori, rispetto agli altri. è sempre la sua voce, qualcuno dice che son tutti uguali. non son tutti uguali, i cinque romanzi di paolo nori. più o meno.

oggi mi sento che mi ascolto vinicio capossela intervistato da daniele luttazzi nella trasmissione satyricon, il giorno di san valentino, una festa da professionisti, anniversario della strage di san valentino di al capone, o dell'ultimo incontro di jack la motta.
dovreste farlo anche voi, nella vita.
propio.
passare la vita ad aggiungere sfumature, dico. anche solo un bit alla volta.

(porto un regalo al senzatetto qui nei pressi, qualcosa per scaldarsi. è che quando gli ho chiesto se aveva bisogno di qualcosa, mi ha risposto: "sai, visto il prezzo del gasolio da riscaldamento, quest'anno, per scaldarmi, ho deciso di fare come i vecchi e cari compagni siberiani: dandoci dentro con la vodka...")

 

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