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Parola di Leonard Cohen

Pronuncia le parole con la stessa precisione con cui leggeresti la lista della lavanderia. Una poesia non è che informazione. E’ la Costituzione della nazione interiore. Se la gonfi e la declami con nobili intenzioni non sei migliore dei politici che disprezzi. Sei solo qualcuno che sventola una bandiera e che fa appello alla specie più bassa di patriottismo delle emozioni. Considera le parole come scienza, non come arte. Sono una relazione. Stai parlando a una riunione del club degli esploratori o alla National Geographic Society. Il tuo pubblico conosce tutti i rischi dell’alpinismo. Ti fanno un onore se li danno per scontati. Sbatterglieli in faccia è un insulto alla loro ospitalità. Digli quanto era alta la montagna, che equipaggiamento hai usato, sii preciso sulle dimensioni delle pareti e sul tempo che ti ci è voluto per scalarle. Non cercare di far sospirare il pubblico né di fargli trattenere il fiato. Se il tuo racconto merita sospiri o fiati sospesi, è qualcosa che il pubblico, non tu, dovrà decidere. Sarà nelle statistiche che presenterai loro, non nel tremolio della voce o nell’agitarsi delle braccia. Sarà nei dati e nella tranquilla organizzazione della tua presenza.

Da “How to Speak Poetry” in “Death of a Lady’s Man”, Citato da Alessandro Carrera in “I poeti sono impossibili”


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