“capisci che è autunno quando vedi le donne depilarsi solo più dal ginocchio in giù (e quando smettono di farlo del tutto, allora è proprio quell'impazzito dell'inverno)”

dom, settembr 29

gwen stefani"ueillà, bestie, vi sono mancato?" disse gesù ai suoi discepoli dopo essere risorto.
"poi non vi dico cosa mi è successo nella caverna dove mi avete ficcato e chiuso dentro senza nemmeno un panino azzimo... non c'era luce così ho dovuto farmela io, dicendo "sia la luce", come m'ha insegnanto papà, e così ho rovinato il sudario, s'è tutto impressionato... mentre che c'ero ho viaggiato un po' nello spazio-tempo e mi son gustato l'ultimo video dei no-doubt (oh roba di gran classe 'sta gwen stefani), ma adesso bando alle chiacchiere, pietro, vieni che ti dico una cosa nell'orecchio".

cosa gli disse nell'orecchio? presto su queste pagine.

:o)z

quand'ero senza soldi, praticamente sempre, non che adesso, vabbe', quand'ero più piccolo, la mia biblioteca preferita era il supermercato. leggevo i libri nel tempo che mia madre e mia nonna facevano la spesa, il sabato pomeriggio, sdraiato sui sacchi di riso confezione famiglia. poi li rimettevo a posto. libri e riso. il fascino dei libri da supermercato è che son nuovi, da sverginare, mentre quelli delle biblioteche, per dire, son per la maggior parte brutti, impolverati, vecchi, sdruciti, sottolineati, gettati sugli scaffali o in prestito perenne. se ne stanno lì, senza vita, senza parenti che li vengono a visitare. le biblioteche pubbliche son tipo come l'ospizio dei libri. nel senso brutto della parola ospizio. volete compiere una buona azione? andate a trovare un libro in biblioteca: c'è sicuramente un libro che ha bisogno di voi.

lun, settembr 23

è lunedì. per essere un poco zen, è già lunedì. ma, porcammérda, è ancora lunedì. ditemi voi se devo esser schiavo del giorno della settimana in cui mi trovo. pensaci bene, arsenio, guarda che lunedì è solo un giorno cagoso come il martedì il mercoledì il giovedì il sabato e la domenica. solo il venerdì, lo salvo.

lo sapevate che rembrandt ha vissuto con i genitori fino a quarant'anni?

dom, settembr 22

passi la mattina a cercare uno skin decente per winamp3, la domenica mattina, mentre dovresti pulire per terra, ci son tre dita di polvere per terra, e sopra ogni cosa, sembra di vivere in un solaio, perlamèrdaccia, e dopo averne provati diciotto (18!), di skin, quale decidi di usare? quello di default.
brav'arsenio.
propio bravo.

ho perso il senso di quel che vado scrivendo, nel senso che comincio una roba poi ovviamente veng'interrotto, poi quando riprendo in mano la roba non mi ricordo un cazzo di quel che ci volevo fare, o ci ho fatto.

fatevi un giro su aruotalibera va', ch'é meglio.

ricordo della notte fra venerdì e sabato (tornato alle 4.00, messo pizza surgelata in forno, con tonno e tabasco sopra, svenuto sul divano due minuti dopo, ritrovata carbonella ore 8.09, casetta mia puzza ancora di fumo adesso, ehm...)

 

poi per fortuna qualcuno ha smesso no di scrivere, come il caro beppe (ungaretti):

"NOTTE

Il ragazzo
che nelle vene ha i fiumi
di tante umanità diverse
è scappato
dalle cornici dove
adornava
il suo dolce tempo perduto
e nell'ora uniforme
smarrisce
la sua ombra tra l'altre."

:o)z

ci penso e mi vien da pensare che zizzania, per quelli che l'han vissuto live from this site, è forse stato una sorta di blog antesignano, antelitteram, anteriore insomma a questa cosa dei blog. a volte c'ho delle idee...

settembr 20

"Quando leggo dei danni che causa il bere, smetto di leggere" (Henny Youngman)
graz a et

settembr 18

take a look: blob of blogs (by strelnikov)

september 11

vabbe', ma nel mondo ci son posti che è tipo sempre, l'undici di settembre, giaggià (solo che laggiù gli sceneggiatori son meno bravi).

10 setmbr

"con la mia donna va bene, è una donna in gamba, ma quando le dico di andare a farsi una chiacchierata con le sue amiche lei mi chiede cos'è, c'é un'altra? e io le dico di no. ma le donne di tanto in tanto bisogna sganciarle nello spazio se non vuoi che finiscano per graffiarti a morte. non lo fanno apposta. però lo fanno."
(Charles Bukowski, lettera a William Packard, fine luglio 1979)

4 de settémbr

Volevo ringraziare per l'ospitalità la direzione di Hotel Messico, un posto da visitare, propio, mettere a soqquadro e pagarne la sacrosanta pigione.

2 de setémbr

Tutti qualche volta alzano la testa credendo di dover dire la verità o quella che sembra la verità, e poi di nuovo la incassano nelle spalle. Questo è tutto.
(Thomas Bernard)

28 d'agosto

'cattata al concerto di Tricarico al Bierfest di Susa (TO)

domennica, fine d'agosto

io son un po' arrabbiato. me ne rendo conto perché ogni giorno da qualche giorno a questa parte, verso le quattro del pomeriggio mi prende un certo mal di stomaco, come un pugno che mi stringe lo stomaco dall'interno, e me sto mezza giornata con questi crampi, cercando di dormicchiare, cercando di non pensare, cercando di non fare movimenti.
mi capita allora di finire sul mistico andante, di pensare mio malgrado al pianeta terra, all'umanità e alla pazzia, al fine ultimo e alla creazione. mi vien da chiedermi che scrivo a fare. mi vien da buttare via tutto quel ch'ho scritto finora (non è poi tanto). mi vien da leggere. ho comprato addio alle armi. ma non mi vien da leggerlo, adesso, propio. bighellono per qualche sito qua, qualche sito là. penso agli amici, alle amiche. alla provvisorietà. a quel che devo fare. a quel che c'è da fare. alla miopia. all'entusiasmo. al tempo che è rimasto. al tempo che non c'è. all'amore, al mio amore.
e pensa che ti pensa, concludo che questa settimana ci son andato no, all'ikea.

:o)z

ho per le mani scrivere sul fronte occidentale, feltrinelli, una raccolta di scritti di scrittori che se la menano quasi tutti sul dire che dopo l'11 settembre duemileuno qualcosa è cambiato, però siccome suona male dirlo e qualcosa di orginale bisogna pur dirlo (sennò che scrittore sei?), allora dicono che son cambiate le parole, le analogie, i simbolismi, le finzioni, le società dello spettacolo, la tecnologia, la pubblicità, bla bla bla (le onomatopee, loro, son rimaste le stesse). dicevo, quasi tutti 'sti scrittori, perché ancora una volta il paolo nori se n'è uscito con uno scritto dei suoi, azzeccato bello e breve. sì, innanzitutto è breve, tre pagine contro le trenta di qualche arguto intervento. azzeccato perché dice che insomma noi scrittori italiani cosa volete che gliene importi agli americani cosa scriviamo. non gliene importa manco agli italiani. eppoi termina proponendo agli scrittori di parlare di scrittura, per esempio della funzione della ripetizione nella lingua della prosa, che tra l'altro è un argomento che m'è m'interessa, tra l'altro, a me, propio. per non parlare della gabbia sintattica dell'italiano, che, mi sembra, è propio la gabbia da cui cerco d'evader io, sì?

ah, un'altra cosa m'è piaciuta in qualche discorso, e cioé che è ora di basta che quei che scrivon romanzi scrivan poi sceneggiature. cioé roba che cambi due virgole e mandi a capo tutti i dialoghi e hai bell'e pronta una sceneggiatura. personalmente credo di voler scriver solo roba intraducibile. in altri contesti e anche in altre lingue. meno i mimi a gesti.

poi c'è della gente che scrive anche robe che non si capisce mica cosa sta dicendo (o tentanto di dire). presempio:

"il messianesimo implicito in questa figurazione letteraria non è sempiterno; ma è sufficiente per essere percepito, nella sua mortifera destinalità, dagli agenti dello Spettacolo"

oh, gente, l'ho copiato pari pari. voi direte: sì ma lo levi dal suo contesto, per forza non si capisce! allora vi leggo il seguito, così contestualizzo (le parti tra [] sono mie):

"Perché mortifera? [ecco spiegacelo, vai] Perché il discorso letterario spettacolare esibisce un'intolleranza allergologica nei confronti di questa forma allegorica [ah, sì, adesso]"

eccetera eccetera.

poi ci son i soliti, quelli che più che scrittori, voglion far gli artisti, e allora ti fanno questi pezzi dove parlano di tutt'altro, e tu devi capire che in realtà loro stan parlando di quello di cui devono parlare, ma senza parlarne e se tu non lo capisci loro possono mica farci niente, son artisti. ma, dico io, lasciamo che gli artisti faccian gli artisti e gli scrittori faccian gli scrittori.

insomma, tredici euro emmezzo per 'sto libro, però, se devo dirla tutta, alla fine m'è venuta sì la voglia di legger qualcosa di antonio moresco.

vénner, 23 àgosto

mi ritrovo sempre qui davanti a 'sto computer, ma forse più davanti alle mie distratte paure, e penso ai nomi da dare ai futuri figli, mentre con l'altra metà del cervello cerco un film da andare a vedere oggi pomeriggio, prendendo un tram, munito di fiaschetta al whisky e un pezzo di epistolario di bukowski.

nel resto del tempo progetto di scrivere il primo romanzo object-oriented, il primo monologo per poeta e sassofono e una qualche composizione tipo:

io sono un biscottone
e tu sei il mio forno...

mercùl, di ventiùno, di agòsto

qualcosa da insegnare, pensavo, aver qualcosa da tramandare, pensavo, alla propria discendenza, pensavo che ci vorrebbe qualcosa da lasciare, qualcosa da insegnare tramandare lasciare alla propria discendenza, qualcosa di importante qualcosa che sia tipo come il fatto che ci sei stato, in questo mondo, che ci sei stato ma per davvero e che qualcosa, anche una cosa piccola piccola, ma l'hai imparata, l'hai fatta tua, la padroneggi e la sai raccontare. più che altro, la sai raccontare.

(e adesso una bella sega)

marteddì 20 agosto

eccoci di ritorno, dopo talune vicissitudini tecniche e qualche zuppa di cereali in più, abbronzatura men che meno ma spirito tripartito che nemmeno la trinità...

ma i' son ancora in vacanza e quindi la smetto qui.

lunneddì, 5, ago

mentre che aspetto di andare 'scolto asereje de Las Ketchup:

"Mira lo que se avecina
a la vuelta de la esquina
viene Diego rumbeando.
Con la luna en las pupilas
y su traje agua marina
parece de contrabando.
Y donde mas no cabe un alma
alli se mete a darse caña
poseido por el ritmo ragatanga.
Y el dj que lo conoce
toca el himno de las doce
para Diego la cancion mas deseada
Y la baila,y la goza y la canta...

Aserejé, ja deje tejebe tude jebere
sebiunouba majabi an de bugui an de buididipí

No es cosa de brujeria
que lo encuentre tos los dias
por donde voy caminando.
Diego tiene chuleria
y ese punto de alegria
rastafari afrogitano
Y donde mas no cabe un alma
alli se mete a darse caña
poseido por el ritmo ragatanga.
Y el dj que lo conoce
toca el himno de las doce
para Diego la cancion mas deseada
Y la baila,y la goza y la canta...

Aserejé, ja deje tejebe tude jebere
sebiunouba majabi an de bugui an de buididipì"

domennica, 4 d'agosto

io faccio che vado (sapete, le vacanze...)

ah. ieri sera ho lasciato la macchina fotografica digitale ad ammuffire a casetta mia, mentre se me la portavo al concertino di tricarico, di cui mi permetto di lasciarvi una citazione, da Stupido Pio Pio:

"Vedo dentro a me ci sono cose
che io a volte vedo fuori
e quando le vedo sono felice
però non mi sono mai avvicinato
mi sono sempre accontentato
ora però mi son stancato
ricercare fa un po' male
ma il male io l'ho imparato

Ora è tempo di trovare
raccogliere i frutti e le primizie
svelare i gioielli quelli splendenti
quelli che finora sono stati spenti"

:o)z

per la cronaca sto cambiando il mantainer del sito, e può essere che per qualche settimana questo indirizzo non sarà più raggiungibile. appena torno da 'sto cazzo di viaggio metto a posto. anche casetta mia.

:o)z

mi sa che quando bevo di seguito divento un poco sordo, perché siccome non si può bere senza musica, o senza un buon libro sott'al mento, dicevo, mentre mi appresto a far fare ginnastica al mio stomaco e organi limitrofi, e ascolto musica, invariabilmente mi vien da alzare il volume, alzare alzare alzare il volume, fino a livelli impossibili, livelli che coprono il rumore di quel che penso, le onde sonore che mi fanno vibrare i pantaloni, tipo come ai concerti. ma, ah già, i pantaloni non li porto mica in casa, allora son i miei peli delle gambe che vibrano e mi solleticano le cosce...

(eppoi anna mi ha lasciato due lime in frigo e posso mica farli andare a male)

:o)z

c'ho pensato e ho capito che la comunicazione non mi fa impazzire. apprezzo però tutte quelle forme di comunicazione asincrona, quel tipo di comunicazione (umana e non) che mi dà il tempo di pensare a una risposta, una comunicazione che non mi incalza, che non pretende che io abbia qualcosa da dire entro uno due secondi. la maggior parte delle volte io ho niente da dire.

:o)z

vi lascio con una massima degna del migliore mordecai (richler):
"E il vero bevitore, a chi lo rimproveri perché superi ogni tanto il limite, può sempre rispondergli come rispose il filosofo al pedante che gli disse: « Non sai che l'alcol è un lento veleno? »
« Pazienza, non ho fretta » "

ciau. :o)z

sabato, tre d'agosto

ricordino di ieri sera

venner, dos d'agostos

qualcheduno m'ha poi detto che sarei fissato col sesso e col bere, qualchedunaltro ha usato parole come "osceno" e "volgare".
poverini. magari quel che scrivo urta loro la coscienza.
io dico che se vogliamo davvero parlare d'oscenità volgare e puzzolente allora parliamo di quel che ha combinato ieri il parlamento italiano. parliamo di alcuni personaggi di forz'italia e compagnia bella che, io ne sono sicuro, pensano davvero che siamo tutti dei poveri coglioni. o perlomeno ce ne sbattiamo. bravi. cosa volete che vi dica? bravi. io capisco esser di destra, esser di sinistra, esser post-democristiano, aver delle idee in testa, magari anche post-fasciste. io capisco tutto. quel che non capisco è come si fa ad avere al governo e come maggioranza parlamentare una specie di associazione a delinquere, non so di che stampo, che palesemente protegge gli interessi di pochi noti. bisogna essere lobotomizzati per non vederlo. tra vent'anni scopriremo che c'era un'altra p2 o roba del genere, dietro i vari burattini al potere oggi.
comunque, tornando a quel che scrivo io, ché io ho quasi mai scritto di politica, avrà pure un contenuto da parental advisory, ma io mica son qui a fare il catechismo ai bambini. io son uno preciso, mentre scrivo: se uso la parola culo è perché in quel contesto non posso metterci natiche, sedere, fondoschiena, didietro, o roba del genere. se parlo di ubriaconi e di bevute vuol dire che quello è un mondo che mi interessa. un mondo che voglio raccontare. magari fra due mesi cambio registro. chenneso.
io mica scrivo sceneggiature di film per famiglie.
e ripeto: l'oscenità non mi appartiene. il senso dell'umorismo, quello mi appartiene. anche se oggi ho propio poca voglia di ridere.

:o)z

ma l'avete rimirato il nuovo video degli aerosmith, girls of summer? come posso definirlo, io che son scrittore, un video così, io che con le parole ci so fare, eh, come potrei definirlo? direi: minchia!