2.5

"Nulla può impedirmi di scrivere. E' una forma di pazzia."
(Charles Bukowski)

io son uno di quelli che pensa la vita come una menzogna, un'enorme e complicata farsa, una vera buffonata, una colossale e amorfa bugia. ma son poi anche uno che ha sempre pensato che scrivere fosse sinonimo di essere sincero. solo che una volta confondevo la sincerità con la mancanza di invenzione, ma ora so che invenzione non è sinonimo di menzogna. quindi insomma, scrivere è meglio che vivere, più o meno. senza esagerare. per me. eh.

a volte mi chiedo com'è che mi vengon certe frasi. com'è, che mi vengon, certe frasi? come mi vengon, mi chiedo io certe volte. che a volte rileggo delle cose che ho scritto e manco me lo ricordo di averle scritte, tipo quella volta al salone del libro con alessandra buschi, la scrittrice. vabbe'. è che son smemorato. se non mi segno le cose non me le ricordo.
comunque è bello quando mi stupisco delle cose che ho scritto, ma non mi ricordo che l'ho scritte io, propio. ché a volte mi vien da pensare di essere tipo un medium, e ci sono i grandi scrittori del passato, ormai morti, che voglion continuare a scrivere anche dall'aldilà, e lo fanno attraverso di me, che sarei il medium. e quando mando le mie cose agli editori, che loro mi han dettato, son il medium, io, e gli editori le rifiutano, sapete che grasse risate si fan i grandi scrittori del passato, ormai morti?
io un po' meno.

presempio, una volta pensavo di essere un medium anche per mozart, perché mi è venuto in testa un motivetto pieno di archi, viole, violini, violoncelli, tipo un minuetto, una roba alla mozart, che si studia meglio, dicono, ascoltando mozart. comunque, lo so cosa state pensando: stai esagerando, adesso, state pensando. stai esagerando con gli alcolici, state pensando.

(c'è una coperta rossa ripiegata e un piccolo zaino lurido per cuscino. c'è un cartello scritto a pennarello blu su un pezzo di cartone ondulato che dice: "SONO AMALATO DI AIDS SONO DA SOLO SENZA FAMIGLIA GENTILMENTE, UN AIUTO PER MANGIARE HO FAME AIUTATEMI UNA PICCOLA OFFERTA ACCETTO CIBO GRAZIE DI CUORE DOMY". niente punteggiatura a parte quella virgola solitaria, stampatello sgrammaticato maiuscolo a stringersi verso la fine del cartone. domy non c'è. ah no, eccolo che arriva, con un gelato in mano. mi guarda e mi chiede una sigaretta. non ce l'ho. dice "un piccolo contributo?", faccio un cenno imbarazzato con la testa e metto via il mio taccuino, ma lui ci prova ancora, con una frase tipo "qualche spicciolo ingombrante e fastidioso, tipo un millino che ti stressa la tasca?"
fuori dei portici di via roma, piove)

 

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