3.2

"Come nasce una storia d'amore?
In un milione di modi, tutti uguali"
(Maximilien Roccam de Pasteur, Parolame)

la mattina trascorre furibonda e quel che mi ferma dal servirmi un altro negroni è che il ghiaccio, in frigo, non s'è ancora riformato.

la notizia è che anna non me la dà. forse a lorsignori, e lorsignore certo, la cosa potrebbe non interessare, ma a questo punto, se questo fosse un romanzo di carta voi i soldi li avreste già spesi, e tantovàle continuare a sbrodolarvi i fatti miei, 'fanculo la privacy.

le ho anche scritto poesie, ad anna, del tipo:

quand'è che poi
tu ti senti
come spazzatura,
sarò poi io
il tuo cassonetto...

allora le ho telefonato e l'ho presa quel po' in giro. le ho detto che le si sentiva l'alito cattivo anche per telefono, tanto era cattivo. mangia una caramella, le ho detto. vuoi che te la porti? lei grugniva, dall'altra parte. la tratto sempre male, anna, lei grugnisce. le dico che è una tutta perfettina e lei grugnisce. le ho detto: per forza che poi hai l'alito cattivo, te non scorreggi mai, non rutti, sei sempre perfettina e profumata. se ruttassi mediamente e scorreggiassi mediamente avresti poi un alito medio, sicuramente non cattivo. così le ho detto: vuoi risolvere questo problema dell'alito? mettiti a scorreggiare.
ha riattaccato.

un giorno ho accompagnato anna, doveva portar fuori il cane di una sua amica, a pisciare, e anche fare la cacca, il cane, una cosa propio simpatica, propio, una cosa che mi piace propio fare, e spero che si senta, tutto il sarcasmo che cerco di metterci in questo che dico. sta di fatto che a un certo punto ho sentito come un languorino e mi son fermato, ho aspettato che si allontanassero un poco, anna e il cane, e così a distanza di sicurezza ho potuto scorreggiare in tranquillità. ché ad anna queste cose triviali piacciono poco niente.

mi piace anna, anche perché sa gestire il mio bieco umorismo schizofrenico. una volta ero a casa sua e lei leggeva e io leggevo, e leggevamo agli estremi opposti del salotto. così ad un certo punto le ho detto, così a bruciapelo: "ma vaffanculo!" e lei mi ha guardato con fare interrogativo, poi quando stava per tirarmi dietro un portacenere di marmo tutto spigoli, ho rettificato: "maddài, scherzavo, era solo per intonare una conversazione..." e lei, ancora con lo sguardo interrogativo, mancandomi di un pelo con il portacenere, mi fa: "ma perché non te ne vai a intonare a quel paese?"

anna ama far la burbera con me. ma mi piace, perché anche se non condivide e certo non approva, propio, il mio stile di vita, si preoccupa lo stesso di farmi trovare regolarmente due birre fresche, in frigo, quando vado da lei.

(ho sorpreso un tipo, nei pressi della sopraelevata dietro casa_coppino, uno sbandato, che era dietro a parlare a un cane, un cane tutto molto british, tutto impettito, uno di quei cani che se ti devono rompere i coglioni lo fan con discrezione, porcamérda...)

 

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