ciccia molliccia
al traverso
e un trapezio
d’invidiabile tenore
certo
ti guardo e m’interesso
di te
(mi interesso)
dal lato
muscolare forse
ma non disprezzo
quello osseo
e quello latteo
(per dire)
ma come sempre m’attrae
la somiglianza
con altre femmine di mia conoscenza
che non stotti a dire
non ho versi dolci
delicati
appena lavati
da dedicarti
o carezze di parole
dei sonetti siam rimasti senza
da qualche secolo
(meno sanguineti) certo
delle canzoni baglionate
c’incartiam le patate
più che musa
ti penso come muso
infilato broncio
di ne i miei pantaloni
(ma con fare di poco sconcio)
e ti dico
‘ son poi stufo di te
che puoi esser no
meno che bella
in gli occhi di tutti
ma tutti tutti
propio
passanti, parenti, fidanzati, guardanti
e questo mio sbrodolio senza finale
è senza finale
ch’è per davvero
che son poi stufo
(stufo)