i’ non copincollo

se debbo sbobinar un testo lascio stare google, ascolto e riascolto e sbobino, sbobino a caso quel che mi passa l’aitùnes***…

una striscia di cielo non diversa da prima
solo freddo d’autunno e bianco
color di farina
guardo sopra il sesto piano
una goccia e poi un’altra si spiaccica in faccia
fa un rumore di sveglia
che tintitnna sul ferro di una gronda lontano

e noi le voci e le parole
e noi lontani dal rumore
e un libro ancora da sfogliare
e una coperta e il suo calore
così lontani dal rumore
che neanche il vento ci sentiva
e il tempo quello ci sfiorava
ma poi una notte un viaggiatore

vecchie favole di un’epoca un po’ più in là
i colori di un’età
libri e musica di un mondo che nasce beat
un disco dell’equipe
l’automobile beato chi già ce l’ha
è quella di papà
oggi è sabato domani si dormirà
sogni di gloria

una lunga serie di scelte esistenziali assai discutibili
mi ha reso quel che sono
una personalità minata alle radici
rende inutili gli sforzi degli amici
dei parenti, della fidanzata e dei dottori
di evitarmi il ricovero coatto
e la camicina abbottonata dietro
e tante pilloline colorate

(niente, era solo per scrivere qualcosa
che poi le cose le dimentico,
e le persone che mi passano prima degli occhi
 poi le vorrei dimenticare no)


***: capossela, vecchioni, gatti di vicolo miracoli, kagasonic.

Pubblicato da

arsenio

m'han nomato bravuomo un giorno e da quel giorno io me lo tengo, quel nome. arsenio mi son nomato da solo. eccetera.