oltre le più rosee previsioni

questo è un pòsto autocelebrativo, quindi mi permetto di scriverci sopra che il “piccolo bastardo racconta” sta cominciando a camminare da solo sulle sue gambette non perfettamente formate, ancora, ma va via a una velocità che non mi sarei mai aspettato.
non come il pane, propio, ma come un cracker non salato sì.
sarà che siam sotto natale e tutti son più buoni e io quando vado a venderlo, porta a porta, metto su che faccio la mia faccina da bambino povero che ne ha passate tante, la signora anziana si commuove me ne compra tre, ché faccio il trepperdue, più che altro con un sospiro di sollievo ché capisce che non vendo aspirapolveri e/o enciclopedie universali, e poi dopo mi si affeziona pure dato che non le sto rubando la pensione e/o facendo firmare l’ipoteca della casa che voleva lasciare ai nipoti e cose così di truffa all’anziano.
a volte, per farmi aprire, al citofono dico che sono il postino. poi mi vedono che son no il postino e io dico che il postino è andato al piano di sopra. nessuno mi crede. però mi comprano il libro. credo per la faccenda del natale e della faccia da bambino povero.
mediamente, la mattina, in casa c’è quasi nessuno. vorrei sapere che fine hanno fatto le casalinghe. soprattutto quelle vogliose che si vogliono scopare l’idraulico.
forse devo dire che sono l’idraulico, al citofono.

non dico mai che son l’autore. dico che l’autore è un mio amico disgraziato, ci do dentro con la lacrima e la scena pietosa, di pietà. in genere funziona. a volte funziona no. sto bevendo un sacco di caffè.
come dedica, mediamente, ci metto “leggimi! e spargimi!”, come se il libro parlasse in prima persona. non è molto originale, lo so. è una dedica media. come la bìra. come dedica personalizzata, è una cosa personale.

volevo solo dire, infine, che se vuoi mi puoi citofonare anche tu a me, puoi dire che sei il postino o il ragazzo marocchino dei volantini di mediaworld, io apro a tutti. poi però comprami due copie del libro. una per uso personale, una per uso di regalare. ti faccio la faccia del bambino povero.

(ah, e vorrei, a modo mio, bislaccamente, ringraziare tanto chi ne parla sul suo blog, di piccolo bastardo. come presempio lei)

Pubblicato da

arsenio

m'han nomato bravuomo un giorno e da quel giorno io me lo tengo, quel nome. arsenio mi son nomato da solo. eccetera.

4 commenti su “oltre le più rosee previsioni”

  1. minchia, portapporta – come negli anni 80 quando quelli dell’assicurazioni suonavano lo citofoni colle cravatte e la gente lo credeva – che non ci capiva un cazzo di quello che comprava

  2. comunque noialtry dei [dK] siamo molto contenti che il libricino va bene

    n. b.
    sei vuoi moderarmi e non approvarmi fa’ pure, non mi offendo
    (l’apostrofo sul “fa” eggiusto?)

  3. Caspita, avrei dovuta fare la “difficile” prima di acquistare il tuo libro… mi sono persa la faccina da bambino povero!!!
    Buon anno e in bocca al lupo al piccolo bastardo!

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