(disclaimer: siccome l’idiozia mi pervade oramai totalmente, ho scritto giù questo pezzo con l’idea che potrebbe diventare una canzone. se qualche cantautore volesse approfittarne)
il pezzo si chiama “casa nuova” e fa piòmmeno così:
ho comperato una casa nuova e rara
non ha il tetto, ma sbagliando si impara
l’ho comperata in fretta e furia, di seconda mano
la rimiro da di fuori che mi sembro un gran ruffiano
non ha muri, pareti e tramezzi
solo soglie di luce e mobili grezzi
è la grotta dei miei freddi polverosi detriti
mi ci sento là dentro come il re degli ittiti
la mia casa è un porto di mare
zeppa d’amici, di donne e calcare
e dal balcone guardo chi passa, chi cede
con la vita legata come palla ad un piede,
son felici solo se vanno dormendo
li lascio passare e fumo sognando
sognando una donna che mi guarda e che vede
quanto cuore ho da darle ma non me lo chiede
la mia casa ha cuoio di scarpe di tuono
che indosso la sera ogni volta che suono
la mia casa è un posto di gioia sublime
mi ci servo da bere gin zucchero e lime
comprerò di mobilia una sedia e un tavolino
di quelli per scrivere storie e una brocca di vino
e se passi ricorda di portar giù gli anacardi
ché io poi ti leggo tutto il meglio di luciano bianciardi
La farò leggere a Delano, chissà mai…
e i falegnami non tornano mai