Solo il branding può salvare l’industria dell’ebook

(questo è un tentativo di traduzione facile e veloce di questo articolo di Jay Garmon. Chiaramente il mio inglese è quel che è, e ho lasciato in corsivo alcune frasette che non riuscivo a tradurre decentemente al primo colpo. ogni suggerimento e correzione è super ben accetta)

Solo il branding può salvare l’industria dell’ebook

di Jay Garmon

Un marchio (brand) solido è il solo modo per cui qualcuno riesca a monetizzare qualcosa dalla vendita a lungo termine di ebook. Con questo non voglio dire che gli ebook venderanno con gli stessi numeri, o gli stessi prezzi, dei libri cartacei. E non sto neanche dicendo che le case editrici di ebook assomiglieranno alle case editrici di libri cartacei. Quel che voglio dire è che il solo valore che un consumatore piazzerà consistentemente su un ebook è il valore del suo marchio (brand).

Ma cominciamo a definire “marchio” e “valore”.
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ebook e compagnia bella

sto seguendo lo streaming live dagli uffici di apogeo, un convegno sugli ebook e compagnia bella, e dopo l’intervento di giuseppe granieri, di cui condivido praticamente tutti i ragionamenti, mi viene fatto di pensare che il futuro del libro è il web. il formato del futuro per il libro è l’html. il dispositivo di lettura di un ebook è un qualsiasi terminale mobile con lo schermo sufficientemente grande (anche se io già sull’iphone leggo parecchio…).

voglio dire: cosa me ne faccio dell’ebook quando ho il web? cosa me ne faccio dei distributori, foss’anche amazon, quando gli autori possono pubblicare e distribuire per i fatti proprii? cosa me ne faccio dei formati specifici per i device (epub e compagnia bella), quando posso usare l’html?
il fottutissimo, banalissimo, sfruttatissimo html!
perché mai dovrei convertire il mio testo in un altro formato che non sia quello semplice, aperto, conosciuto e usato tutti i giorni che è l’html? perché mai scimmiottare i processi tipici e restrittivi della carta? perché mai?

perché mai continuare a pensare il racconto, lungo breve, un romanzo, un testo, come una cosa che io devo comperare ovvero trasferire nel mio device personale? i romanzi, i racconti se ne stiano “in the cloud” e io quando ne ho voglia me lo leggo.

il più grande distributore di libri sarà google, nel senso, la funzione di ricerca di google.

è chiaro che a me la parola mercato applicata alla letteratura non piace.
è chiaro che io gli scrittori, o cosiddetti tali, li manderei tutti a lavorare. non proprio in miniera ma se a uno piace scavare, faccia quel che vuole. se vuol guadagnare da quel che scrive si sbatta dal vivo, faccia i reading, si faccia mantenere dai fan, ma non si metta a vendere quel che scrive.

è chiaro che ora, dopo tutto questo pensare chiaro e confuso nelle stesso medesimo tempo, mi apro una bìra.

è primavera: fai il pieno di camp!

ma che cosa vuoi fare il 15 maggio e/o il 16 se non venirtene a torino, ridente città prealpina e postolimpica? tu mi dirai, ma cosa ci vengo a fare a torino? lo so che c’è la fiera del libro, ma con quel che costa al giorno d’oggi e poi è una roba che oramai mi dà una noia! e io ti rispondo, ma tu vieni al circolo dei lettori, in via bogino, e partecipa alla terza edizione del LitCamp, il barcàmpo letterario, che amalgamandosi al BookCamp e al TorinoBarCamp, metteranno insieme le discussioni aperte e partecipate in materia di letteratura e rete e scrittura e libri e libri elettronici e tutto il resto, nei due giorni dalle 10 alle 18, in una cornice di barocca perfezione logistica e simpatia piemontese. non mancheranno le appendici serali soprannominate cereacamp (sulla falsariga del viadelcamp di genova) e di pause foodcampistiche a cura delle migliori blogger gourmet del mondo!

iscrizioni e proposte di intervento sul solito wiki.

è un’iniziativa organizzazioni dal basso™

sugli ebook readers

il nuovo kindle2, ‘ vederlo davanti è un po’ meno brutto del suo predecessore, ma resta brutto. però poi se lo guardi di lato t’accorgi che è sottilissimo, e allora comincia a sembrarti molto più bello. poi guardi il video e ti sembra bellissimo. poi, scopri che il display ha addirittura 16 sfumature di grigio… e ti senti ricatapultato negli anni ‘80 e ti sovviene il commodore64 e tutto…

in ogni caso, io continuo a dire che gli ebook readers spaccheranno quando qualcuno ne costruirà uno con doppio display, con chiusura a libro, propio. allora sì.