la donna che non c’è

la donna che non c’è
 non c’è
  è mai arrivata
e se pendi come pendi dalle sue labbra
 è che sei poi un uomo strano
(oppure no)

gli occhi della donna che non c’è
 sono di un colore che non c’è
non solo perché tra l’altro non ti riesce di ricordarli
 soprattutto perché nello specchio della tua mente
ce li hai lì piantati lì davanti
 ma così troppo vicini che alla fine ti risultano lontani
all’infinito

il corpo della donna che non c’è
 è fatto di una materia che non è
che non è
  che sapresti come di descriverla
 tipo come quando
  tipo come quando tu
  eri giovane, tu,
negli anni ottanta,
tu quand’eri giovane
 le ragazze
  loro
quand’eri giovane tu
  loro,
la ragazze,
 non avevano il corpo
no
 non avevano il corpo
eran gli anni ottanta
e le ragazze non avevano gambe,
non avevano vita bassa
non avevano culi e mutande di fuori
non avevano seni aderenti e pushati
non avevano corpo
avevano maglioni su maglioni
 abbondanti e cascanti
 avevano felpe best company
e grandi capigliature vaporoso bionde
 con nastrini
e pure certi ragazzi, certo,
  tutti i fan degli europe o degli wham

ma ora son gli anni zero, quasi dieci,
dopo le tre di notte
 dopo le quattro birre
  dopo i cinque campari
   dopo le sei ultime sigarette (cioè questa è l’ultima già da sei volte fa)
se non riesci a dormire
 se non riesci di a scriver una riga decente
è colpa della donna che non c’è
è che ti s’è andato in pappa il cervello
e non funziona più
  è in pappa
  è una pappetta di cervello
probabilmente nemmaco buona da mangiare

è che
 (dopo le tre di notte e dieci)
capisci che
 in fin dei conti t’è mai importato un fico secco
 degli occhi, del corpo, del seno, dei fianchi,
della donna che non c’è
 sia che c’è, sia che non c’è

del sorriso invece sì
il sorriso della donna che non c’è
 invece c’è
ed è qui lontano uno schiocco di bacio
ma è un sorriso complicato
 tipo come quello sfocato panorama
guardato dal treno ad alta velocità
  che ci passa talmente tanto mondo dentro nella frazione del secondo
che ne puoi afferrare,
 del mondo e del suo panorama,
al massimo una derivata prima
 buona a malapena a carpirne l’inclinazione,
sai, il coefficiente angolare,
ma cosa ci vuoi fare,
quando è l’unica cosa che hai
 nella battaglia per la conquista di lei,
   è poco lo sai,
ma da quello e solo quello
partirai

Pubblicato da

arsenio

m'han nomato bravuomo un giorno e da quel giorno io me lo tengo, quel nome. arsenio mi son nomato da solo. eccetera.

2 commenti su “la donna che non c’è”

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