caro epsilon

(inauguro una rubrichetta nuova, nòmata “caro epsilon”. per chi sa un po’ di matematica, sa che epsilon è la lettera greca usata di solito per indicare quantità piccole a piacere. era così infatti che il grande ed eccentrico matematico paul erdos indicava i bambini. siccome noi qui s’ha un bimbo in arrivo e non si sa come sarà dal punto di vista della fortuna sessuale, per ora, noi ci piace di appellarlo così)

letterina prima
5 Ottobre 2008

caro epsilon,

oggi c’è un sole molto molto bello e la casetta coppino è tutta inondata di luce buona e soffice. la tua nùnema ha la pancia già di 16 settimanine. si vede, la pancia. abbiamo comperato una poltrona poang per stare comodi a darti da mangiare, via tetta o via tettarella. io, che sono il papòne, mi comprerò le tette finte giapponesi per darti il latte e sembrare la mamma, anche se la nùnema non è d’accordo, eh eh.

va ben’, scherzo. però mi compro lo straccio per tenerti appeso, tipo marsupio africano fatto a forma di straccio che si lega tutto intorno e ti si porterà in giro appeso e tu dormirai tranquillo e pacifico e beato. perché tu dormirai tranquillo e pacifico e beato, vero epsilon?

ora ti chiamiamo epsilon perché sei piccolo e non sappiamo se sei maschio o sei femmina.

prima ti abbiamo chiamato fagiolino, quando eri lungo 12 millimetri. poi ti abbiamo chiamato fiammiferino ed eri ben 7 centimetri. i fiammiferini erano dei pupazzetti che si compravano quando noi, la tua nùnema e il tuo nùnepa, s’era piccoli. erano pupazzetti dentro una scatolina di fiammiferi. ci si giocava tutto il tempo. ora non li fanno più. in compenso fanno un sacco di altre robe. pure troppe.

la tua nùnema è molto bella, sempre più bella, anche se ogni tanto sembra una pianta grassa: punge. se la tocchi. anche se non la tocchi in verità. ma a me piacciono le piante grasse, anzi probabilmente adesso andrò a scrivere una commedia teatrale sulle piante grasse.

poi oggi la tua nùnema è stata tanto buona da accettare il fatto che io tra un po’ mi comprerò l’iphone da 16 giga. per natale e compleanno e feste a sopresa da qui a tre anni. così la prima foto che ti faremo sarà grazie a apple (steve, se ci leggi regalaci qualche cosa, via).

per oggi non ti scrivo più niente, epsilon, anche perché ho appena fatto arrabbiare la nùnema, che ho versato il vino sul tappeto verde, quello dove ti metteremo su a gattonare. se sentirai odor di bardolino è quello che ho versato adesso senza volerlo, mentre ti scrivevo le prime cose.

Pubblicato da

arsenio

m'han nomato bravuomo un giorno e da quel giorno io me lo tengo, quel nome. arsenio mi son nomato da solo. eccetera.

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