di tra le nuvole e le nuvole e le nuvolelle
cerchiamo le stelle della sera
ché quelle del pomeriggio ci son ma si vedon no, le stelle
te l’ho detto e ripetuto quante volte oramai
e ti ripeto pure
nel mio gioco al riciclaggio della solita vecchia pensata
che le stelle le vediam la notte ch’è buio
ma son solo raggi di luce che ci colpiscono la retina
partiti decine o centinaia o milioni d’anni fa
Continua a leggere epsilon e stelle
Tag: epsilon
son il piuffìgo dell’universo
l’epsilon
adesso
mi chiama
“papòne”
.
(son cose di soddisfazioni dell’universo)
poi subito dopo
chiama sua madre
la mama
e me
la papà
mentre mangia
la pane
daddy pride
l’epsilon ha ora quasi quindici mesi.
è da quando ne ha dieci che, come è uso fare in questa parte dell’emisfero terrestre, ogni volta che mi scappa una sonora scorreggia, mi guardo in giro dicendo “un gatto! un gatto!”.
da un mesetto a questa parte l’epsilon, tutte le volte che sente una delle mie sonore scoreggie, dice “mao! mao!”, che per lei è il gatto.
eh eh.
quando si dice plasmare.
update
oggi è successa una cosa nuova: vedo l’epsilon che dice “mao! mao!” ma io non ho mica scorreggiato (sonoramente). era stata lei.
da oggi l’epsilon
da oggi l’epsilon, se cade col culo per terra, anche da ferma, anche solo perché ci ha il sonno di chi ha tredici mesi e un pezzetto e sono le tre del pomeriggo, e fuori piove, anche se fa freddo no, se cade, l’epsilon, quando cade, mi guarda da terra stupita e dice: “oh oh”.
partorire
è un’attesa senza noia
sento un poco d’ansia
com’ una sottile logica paura
mi alzo, mi seggo, mi reggo a un corrimano
scendo tre piani di scale
cerco di non ascoltare
le conversazioni degli altri
cerco di fumare senza sbagliare
il lato della brace Continua a leggere partorire
cose divertenti che rifarem mai più no
quest’è uno di quei cosi-post che scrvo ultimamente, scrivo voglio dire, ché son con una mano sola, ché son padre, cioè uno di quei post con-una-mano-sola, ché nell’altra c’è un’epsilon che sbraita (eh sì, l’ho già pensata anche io la battuta “perché invece prima che eri no padre non scrivevi sempre post con una mano sola? solo che nell’altra c’era una versione 1.0 di youporn.com).
in ogni, caso, in ogni caso, è che evidentemente sto in un momento di sconforto nostalgico e pregno, dico pregno, d’un romanticismo snob e fuori luogo e fuori tempo e fuori da ogni logica e ragionevole e beneamata considerazione di carattere generale su un passato online che mi sembra morto e sepolto, e che mi sembra terribilmente remoto (e invece eran solo 5 o 6 anni fa) e così m’è venuta in mente una lista (mi piacciono le liste) di cose divertenti che non farò, non faremo, mai più (uso il plurale perché queli elencati quissotto son tutti robi cosi collettivi).
ecco la lista, in un disordine qualsiasi (tralascio di accompagnare gli items con descrizioni strappalacrime, ma era solo per dire che ognuna di queste robe ha contribuito pesantemente nel farmi a immagine e somiglianza d’un essere umano degno e gioioso e scribacchiante, ed ho un debito, sì, con tutta quella gentaglia conosciuta di per lì):
- scrivere per blob-of-the-blogs
- andare al webbit
- partecipare a il blog rodeo live
- aspettare il prossimo meravigliosamente inarrivabile post di arkangel
- tentare di scrivere l’enne-più-unesimo manifesto del nuovo-di-zecca-inventato-a-tavolino-anarchico-insurrezio-esibizionista-al-gusto-vino-e-ombelico movimento letterario/poetico/narrativo con qualche fratello malcìko
- tentare di metter su con ingenuo e immotivato entusiasmo una scalcinata web-radio
òkei. ora ognun può, stando solo sul cuor della terra, trafitto, può, può di far la sua di lista, ma prima di andar a poggiare l’epsilon che s’è addormita con un occhio sì e un occhio no, volevo provare a riflettere sul fatto che tutta quella roba lìssu, in cinque o sei anni s’è trasformata in altre robe, che quindi posson poi dirsi figlie di quegli embrioni là. o almeno provo a spararla grossa.
bùm:
- certi usi incrociati del tumblèro?
- l’interstizio degli ultimi barcàmpi
- niente che io sappia (si potrebbe far qualcosa con twitter o friendfeed?)
- sempre lo stesso aspettare
- …
- tentare di metter su con ingenuo e immotivato entusiasmo una scalcinata web-tivì
niente. forse a breve partirà tele-catrame19…
monomàno
ho una man sola
scrivo con quela
con l’altra che ti tengo, ada,
ma scrivo pian, e i pnsierini mi sfugono
e prue l’ortigrafìa
di tra che ti guado drmire ciucciando il ciucco
rnfando di col naso ciuso
e poi ti scopro a sssultare come in un singhiozzo ritardato,
dopo tutto quel tu pianto di bebè
avri voglia di un bicchiero di vino bianco
(eccerto che ci voglio dentro anche ‘l campari)
ma non mi possomi di muovermi di qui
ché altrimenti tu ti ripiangi daccapo
e allora
me ne sto seduto e tu stravaccata sulla mia gamba
col formiclìo a il brazzo destr
ho pure voglia di fumare
fuori piove
è partita mledetta prmavera
a scriver una riga ci mett u quato d’ora,
chè ci ho una sola mano libera
l’altra è blu
insensbile
idonea a un bel segone (con quel trucco che poi ti sembra federica)
e mi fccio passar lo stimolo a starnutire
con la tema che m suon il cllulare
mi brucia la schiena ma spporto
per non doverti di sveglare
te che sei una bimba tutta a modo tuo
che per esser figla nostra
ti dimeni con i fianchi
e dorm solo se ti leggounpezzo di dino campana
o ti metto su sirianni
melodia per occhi stanchi