il tempo delle seghe

e io che mi credevo che il tempo delle infinite seghe, mono e/o biìmani, coincidesse per definizione con la disperata brufolosa spensierata adolescenza.
io che mi credevo.
io quello che si credeva le cose.
io no’ ho mai capito un cazzo delle cose.
in per comunque, il vero tempo delle seghe è quando fai un bambino.
non c’è verso o versione. puoi anche morirci di seghe. ché altro non si può far.
chi vuol capire.
(che poi uno non è che pretende cavalcate e/o valchirie varie, no. non aspettatevi niente, manco uno sgargatùbo)

disclaimer: un po’ questo post l’ho scritto solo per divertirmi ‘ andar in cerca dei sinonimi di pompìno)

caro epsilon

(inauguro una rubrichetta nuova, nòmata “caro epsilon”. per chi sa un po’ di matematica, sa che epsilon è la lettera greca usata di solito per indicare quantità piccole a piacere. era così infatti che il grande ed eccentrico matematico paul erdos indicava i bambini. siccome noi qui s’ha un bimbo in arrivo e non si sa come sarà dal punto di vista della fortuna sessuale, per ora, noi ci piace di appellarlo così)

letterina prima
5 Ottobre 2008

caro epsilon,

oggi c’è un sole molto molto bello e la casetta coppino è tutta inondata di luce buona e soffice. la tua nùnema ha la pancia già di 16 settimanine. si vede, la pancia. abbiamo comperato una poltrona poang per stare comodi a darti da mangiare, via tetta o via tettarella. io, che sono il papòne, mi comprerò le tette finte giapponesi per darti il latte e sembrare la mamma, anche se la nùnema non è d’accordo, eh eh. Continua a leggere caro epsilon