cara epsilon, cara ada, a a é i o, a a à a ,
stamane chiedevo alla tua nùnema quand’è che poi faremo tutti i vari corsi principianti e avanzati di teoria e pratica del parto normale (no clinica o piscina o vasca da bagno o in casa o nel bosco o su un taxo o al buio o sotto luci strobo, rosse e gialle o in un teatro o davanti a una webcam in diretta streaming o ascoltando battiato e enya. no, reparto maternità ospedale di ostetricia e ginecologia, semplice).
gliel’ho chiesto perché tutta la mia cognizione sul parto, tutta la mia cultura del parto, tutta la mia partologia, tutto quel che ne so, voglio dire, lo so grazie ai film, a cinema e televisione. Continua a leggere cognizione
Categoria: caro epsilon
quando insemini (ovvero questo mondo binario)
cara epsilon, cara ada,
poi magari ‘ te ti sembrerà un caso che i computer parlino il linguaggio binario, uno e zero, cumuli di bit scambiati di tra porte usb e firewire, wi-fi e vga, ma se ci pensi il mondo intiero è binario.
prendi il mondo intiero: è binario, giorno, notte. gira, binario. prendi il treno: binario. du’ binari, lunghi lunghi. prendi l’interruttore: è binario, luce, buio. prendi il pane: è binario, pagnotta, affettato. prendi il tè: è binario, caldo, freddo. dolce, amaro. prendi il tram: no, questa è una stronzata. Continua a leggere quando insemini (ovvero questo mondo binario)
poi diventerai bella
poi diventerai bella
magari bona
sì
qualcuno ti troverà bona
di certo
basta che erediti un poco di quelle meravigliose gambe di tua mamma
o poche dita de i miei piedi
(ché io ho piedi bellissimi)
e sarai bona bonissima Continua a leggere poi diventerai bella
cara epsilon
niente, nothing, nada.
metto su amore disperato
sperando ch’a te mai t’accada
d’esser circondata da fanatici in pelle che ti scrutano senza poesia
allora passo ai groove armada
un po’ per sentir my friend
(un po’ per la rima)
e ti comprerei una casa di giada
completa di piscina
ché mi sai di una pistina
che si ròtola
palindroma e pollicina
mi sai d’un torquemada
che mai riposa
che passa e la nebbia si dirada
che libera la strada
dagli inganni del suo tempo
che mi passa sopra il sonno
con il pianto del lamento di portnoy
di letteratura
e di noi
che poi giochiamo
alle scorregge con la mano
alle anime gemelle
alle corse caramelle
alla bianca neve di rugiada
del mattino a crepapelle rider dei lombrichi
di farfalle e dei comici nostri amici di contrada
e sappi
che continuerò lo stesso a metter insieme
questa masnada
di parole
e a leggertele
sin da il giorno ch’uscirai dalla pancia della nùnema
quando ti guarderemo fino d’in dentro a gli occhi
e com’ in punta di sciarada
ti nomerèmo
ada
imparare l’inglese
caro epsilon,
oggidì siamo stati in un bel bellissimo negozio di cose per prenùneme. le portatrici di pancione. ho detto portatrici, no’ portatori, ché lo so ché ti vedo che mi prendi in giro per la pancia da bevitore, come ti permetti? eh, epsilon? cos’è questa confidenza? ah i giovani d’oggi, non c’è più rispetto. Continua a leggere imparare l’inglese
in tempi sospetti no
caro epsilon, oggi è oggi.
a guardar l’orologio, ventidue e cinquantasette, è ancora il 4 novembre.
oggi tutti parlano degli stati uniti. oggi negli stati uniti si va a votare per eleggere il presidente degli stati uniti. gli usa. impara le sigle. impara l’inglese, mi raccomando. e magari anche un po’ di cinese, caro epsilon. e la matematica e le lettere greche.
ne hai di cose da imparare, ma avrai tempo. prenditi i tuoi tempi, mi raccomando.
(vedi che mi sto nùnepapizzando? ho usato già due volte “mi raccomando”)
oggi negli stati uniti la gente va a votare, ma oggi in italia sembra che anche in italia tutta la gente voglia andare a votare. vorrebbe andarci. a votare per barack obama, così si chiama il candidato che piace, quello democratico, blu. sembra che in italia oggi tutti sappiano di politica e tutti parlino di politica, più di quando le elezioni politiche le facciamo in italia. sembra. Continua a leggere in tempi sospetti no
non lo so cosa stiamo facendo
29 Ottobre 2008
caro epsilon,
poi adesso dobbiam cambiare casa. la tua nùnema dorme della grossa, nel senso che russa, ché ci ha le nari ostruite dal raffreddore. te ieri mi hai dato un colpetto. io avevo la testa sulla pancia della nùnema e mi son preso una ginocchiata da te. o fors’ era un gomito.
mi hai fatto un’impressione! non ti sto a dire che impressione che m’hai fatto. infatti non te lo sto a dire.
poi forse la casa dove andremo è in una via piccola e buia e non ci piace molto, ma… adesso è anche un po’ buia dentro e c’è la luce fioca degli anziani, però noi la facciamo diventare bella e luminosa e stiamo anche pensando di lasciarti la stanza più grande.
io, per come vanno mettendosi le cose, mi sa che la maggior parte del tempo lo vivrò nello stanzone grande con cucina, tavoli, scrivanie, librerie, divani. insomma come quando vivevo solo.
anche dexter sta per avere un bambino. anche a me piacerebbe essere dentro una serie tv, perché le gravidanze durano cinque, sei, massimo sette puntate, mica nove mesi.