un bel mondo

noi che si fuma
 a la finestra
guardiam il mondo con occhi di palestra
  sudati e stanchi
portiam fuori il capino
 come tartarughe dal loro coriaceo corpicino
e fumiamo
 dondolando i fianchi
 a la finestra
  com’ad aprirci una breccia
 in un buchetto di felicità
sbuchiamo dalle case
 lato cortile
  in genere lato cortile
d’estate magari balcone lato strada
  in questo quartiere popolare è così
in crocetta, san paolo, centro, cit turin, non so

e fumiam
 e di fuori de la finestra
  e contiam
 i piccioni
  che s’appiattiscono sul tetto da di fronte
poi passa una cornacchia nera grossa cra cra
 e li fa fuggire tutti
 perché non se li mangia, ah ah?
morissero tutti
  attacca cornacchia, attacca!
 meno cra cra più gnam gnam!
morissero tutti
 ’sti piccioni demmerda
mi vien su anche il romanesco
 e invece no,
semplicemente scappano, vili, svolazzano,
 cambiano tetto
poi finita la cornacchia, tornano
 ci avranno una memoria a lungo termine di mezzo minuto
in quei cervelletti grossi meno d’un fagiolo

e fumiamo noi e ce ne sbattiam
 dei cervelli dei piccioni
fumiam a la finestra sbucando con le teste, caldo freddo ci importa no
 è che non possiam fumar di dentro
  diam disturbo
ci guardiamo tra di noi
 ci capiamo al volo
  ci sorridiam con gli occhi e con le spalle
contratti sui davanzali
  buttiamo fuori il fumo con un mezzo sorriso
un ammicco un abbraccio di lontano
come a dire
 non li vorresti ‘mazzare anche tu tutti ’sti piccioni?

e poi io conto i piccioni sui tetti
 e prendo il totale e lo divido per due sano sano
e ottengo il numero di fave che mi servirebbero per prenderli tutti
e affogarli nel loro stesso merdoso guano

e fumiam a la finestra e pensiam a i fatti nostri
 nel priveè d’un buchetto di felicità piccina
e per due tre minuti di tabacco pueblo
 e un dito di gin puro
il mondo è il posto migliore al mondo
 non fosse per quel gentiluomo del piano di sopra
 che come me, fratello di passione,
  fuma di a la finestra
la piantasse almeno, testa di piccione,
  di scenerarmi sulla testa

Pubblicato da

arsenio

m'han nomato bravuomo un giorno e da quel giorno io me lo tengo, quel nome. arsenio mi son nomato da solo. eccetera.

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