e comunque i giornali stan chiudendo, ma non solo

spiego: avevo in draft questo post dal 31 agosto 2009.
vista la discussione di ieri, faccio che far uscire dal limbo questa accozzaglia di pensieri che oramai son praticamente superati.

voglio dire, niente paura, son qui solo a dire delle riflessioni che mi sovvengono mentre vedo che le cose cambiano, giusto come per prendere appunti e tra due anni tornare e vedere se ci ho preso. con tutto che poi, chìssene.

dunque i giornali.
‘ me mi sembra che una cosa che sta cambiando è la questione delle fonti.
presempio: per saper chi ha vinto il gp di formula 1 (tanto per restare nel totale chìssene) mica vado sul sito della gazzetta dello sport. vado sul sito della formula 1.
insomma, per sapere le cose si può sempre di più andare alla fonte. non sempre, ma quasi.
quindi, è ovvio che è finita l’era del giornalista che ha scambiato internet per un granda piattaforma di copincollismo.

tutti ad agitarsi.
il giornalista faccia le sue belle inchieste, il lavoro di ricerca, quella roba là. quella interessante. lo so che la faccio facile. però.

poi c’è la questione della tempestività. twitter batte tutti. ma anche friendfeed non è male.

poi.
gli ebook, come device, temo non decolleranno mai.
il motivo potrebbe essere: quando saranno maturi per poter essere di massa, sarà sorpassato il concetto di “libro”.
cioè gli ebook non sono una rivoluzione. non c’è stato cambio di paradigma. (eh? senti che roba, paradigma).
poi, comunque, sull’iphone i libri si leggono bene… e c’è questa cosa che si sfogliano le pagine col dito che è meravigliosa… una sensazione old style che è rimasta intatta. eh eh.

s’è detto (e qualche pazzoide ancora va in giro dicendolo): facciamo gli ebook scolastici! per poi accorgersi che oramai la scuola, per avere un senso, si deve liberare dall’apprendimento basato sul manuale.
è come quando a qualcuno è venuto in mente che i giovini dovessero conoscere l’informatica e alle elementari frotte di insegnanti pieni di gap e divisioni digitali hanno pensato bene di mostrare word ai bambinetti. e la patente europea del computer dove la vogliamo mettere?
(sì. lì). la patente. europea. gesù.

i quotidiani tirano le cuoia uno dopo l’altro.
poveri giornalai.

e anche blockbuster, devo dire, non ha una bellissima cera.
tutti i giorni per questioni di tragitto passo davanti a un blockbuster. nel giro di qualche mese con cinque euro ti potevi portare a casa 3 poi 4 adesso 5 dvd, e li potevi tenere due, tre, quattro, ora cinque sere.
insomma, sotto natale potrai andare da blockbuster a noleggiare dieci film a un euro, potrai tenerli fino a dopo la befana e se ti piace la commessa…

Pubblicato da

arsenio

m'han nomato bravuomo un giorno e da quel giorno io me lo tengo, quel nome. arsenio mi son nomato da solo. eccetera.

2 commenti su “e comunque i giornali stan chiudendo, ma non solo”

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